Pagina:Poeti minori del Settecento I.djvu/97: differenze tra le versioni

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nell’Academo, nel Liceo, ne’ Portici
nell’Academo, nel Liceo, ne’ Portici
immagini fingea di senno ombratile,
immagini fingea di senno ombratile,
vóti al di dentro, appariscenti cortici.
vòti al di dentro, appariscenti cortici.
Qual su perno farla legno rotatile,
Qual su perno farla legno rotatile,
o marina onda raggirata in vortici,
o marina onda raggirata in vortici,
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seco indivisi l’onestate e ’l vizio.
seco indivisi l’onestate e ’l vizio.
{{O|17|o1}}
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:Cosi l’uom da ragion, sovran principio,
:Cosí l’uom da ragion, sovran principio,
cui diello in guardia il ciel, torce vestigio;
cui diello in guardia il ciel, torce vestigio;
nato a virtude, e di follia mancipio
nato a virtude, e di follia mancipio
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questi esalta Caton, quei Plato e Scipio,
questi esalta Caton, quei Plato e Scipio,
poi di pigrezza e d’ignoranza è ligio.
poi di pigrezza e d’ignoranza è ligio.
Oh uom, strano animai, difforme e vario
Oh uom, strano animal, difforme e vario
da te mai sempre, e al tuo miglior contrario!
da te mai sempre, e al tuo miglior contrario!
{{O|18|o1}}
{{O|18|o1}}
:Veggo il mal vilipeso onor del soglio
:Veggo il mal vilipeso onor del soglio
dal folle genio che i vulgari abbaglia;
dal folle genio che i vulgari abbaglia;
veggo de* grandi il fortunoso orgoglio,
veggo de’ grandi il fortunoso orgoglio,
or coperto di toga, ora di maglia,
or coperto di toga, ora di maglia,
correr gran mare e non veder lo scoglio,
correr gran mare e non veder lo scoglio,
incontro al qual fortuna alfín lo scaglia;
incontro al qual fortuna alfin lo scaglia;
che i doni di costei rhove perfídia,
che i doni di costei move perfidia,
qual meretrice che all’avere insidia.
qual meretrice che all’avere insidia.
{{O|19|o1}}
{{O|19|o1}}
:Né di ciò pago, il piú bel fiore a cogliere
:Né di ciò pago, il piú bel fiore a cogliere
volgomi d’ogn’ insigne arte palladia,
volgomi d’ogn’insigne arte palladia,
che i secol prischi in sacra nebbia avvogliere
che i secol prischi in sacra nebbia avvogliere
vollero, e ’l nostro di sua luce irradia;
vollero, e ’l nostro di sua luce irradia;
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ma con par occhio guardo Ilisso, Arcadia,
ma con par occhio guardo Ilisso, Arcadia,
Senna, Tamigi, e ovunque l’arti annidano,
Senna, Tamigi, e ovunque l’arti annidano,
sul Tebro, Arno, Sebeto e in vai d’ Eridano.
sul Tebro, Arno, Sebeto e in val d’Erídano.
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