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APPENDICE 271

d’istruzione di collegi; con le sue moltiplici biblioteche militari, colle sue cento opere d’ istruzioni elementari chiaramente scritte e sparse con profusione; con le sue scuole ed i loro professori convenevolmente distribuiti nelle differenti residenze dell’esercito; co’ suoi poligoni, coi suoi metodi di campi e di manovre, colle sue scuole pratiche e normali in ogni arma, con le sempre rinascenti esperienze imprese nelle moltiplici officine de’ suoi arsenali...; accennar la Prussia come esempio scelto tra molti non sará aver dimostrato di quanto il nostro secolo avanzi nei bellici ordinamenti il secolo medesimo del gran Federico?

E chi non vede di quanto non solo i corpi sapienti ma la massa degli armati sia piú dotta negli eserciti, di quanto la classe preziosa de’ subalterni e quella piú preziosa ancora de’ sotto uffiziali, divenuta piú studiosa, piú istruita, piú dignitosa e perciò piú proba e piú capace d’intendere e di eseguire, di quanto piú nobilmente influisca sul soldato ed assicuri il servizio, di quanto sia divenuta piú atta ne’ rapidi passaggi dal piede di pace a quello di guerra a riempire convenevolmente i gradi che l’aumento degli uomini e de* quadri imperiosamente richiede? Chi non vede, ovunque la coscrizione ha reso alterno il servizio e di non lunga durata, di quanto la educazione e la istruzione reggimentaria convenevolmente incoraggiate e dirette possano contribuire al miglioramento dello spirito patrio ed al progredimento della generale istruzione? Difatti quel medesimo il quale nelle singole localitá, forse per mancanza d’insegnamento o di sorveglianza o per necessarie o per colpevoli distrazioni, non avrá potuto né ricevere la piú leggiera istruzione, né concepire l’idea complessa di patria e di nazione, né comprendere checchesia oltre al villaggio, alla famiglia, al lavoro meccanico e sempre uguale de’ campi; costui dopo di aver attinta nei corpi la disciplina, lo spirito d’ordine, i primi rudimenti delle lettere, la dignitá cui abitua la divisa, l’obbedienza, la fraternitá che proviene dal consorzio della vita, ritornando tra’ suoi né dimenticherá i suoi giovani anni né penserá che la sua patria sia tutta inchiusa nel suo villaggio. Costui paragonando un numero maggiore d’idee sará in istato di corregger le men buone,