Pagina:Bandello - Novelle, Laterza 1910, II.djvu/68: differenze tra le versioni

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la vedeva, cominciò a dubitare che, secondo che a lui estremamente piaceva e che egli ardentissimamente l’amava, anco quella a tutti quelli che la vedevano piacesse e che ciascuno focosamente l’amasse. Onde a poco a poco, non se n’accorgendo, divenne tanto de la moglie geloso che temeva d’ogni cosa e gli pareva che le mosche che per l’aria volavano la devessino portar via. Nondimeno con tutta questa gelosia le lasciava usar di quella libertá che per tutta Francia le donne communemente usano. Voi devete sapere che il morbo de la lepra, che noi domandiamo il «mal di san Lazaro», nel regno de la Francia è molto frequente, e quasi non si trova villaggio ove di questi lazarosi non sia un ospidale, ove tutti gli ammorbati di quel male, uomini e donne, sono ridutti ad abitare. Avvenne un dí che essendo un drappello di donne in compagnia, che si cominciò a parlar di questi leprosi, ed una di loro disse a le compagne che aveva da buon luogo inteso che tutti gli uomini leprosi appetiscano piú il giacersi con le donne che altri uomini che siano, e che generalmente sono lussuriosissimi e durano molto piú degli altri ne la fatica del macinare. Era la moglie del nostro geloso di brigata con l’altre a questo ragionamento, la quale udendo dir questa cosa si sentí in modo destare il suo concupiscibile appetito di provare un di questi leprosi e veder se erano sí valenti nel servigio de le donne come si diceva, che le pareva tanto non poter vivere che si riducesse a la prova. Onde restò sí accesa di cotal desiderio che in altro non pensava giorno e notte, e un’ora le sembrava un anno di ritrovarsi con effetto a questo cimento. E poi che assai ci ebbe pensato su, tanto fu l’ingordo e libidinoso appetito che vinta e superata in tutto da quello, determinò cavarsi questa sua sfrenata voglia, avvenissene ciò che si volesse. Fatta questa deliberazione, non attendeva ad altro che a far la scelta d’uno tra quanti ne vedeva tutto il dí che piú degli altri le paresse nerboso e valente. E vedutone uno assai giovine che mostrava esser molto gagliardo, ebbe modo di domesticarsi seco e dar compimento ai disonesti e vituperosi suoi appetiti. Né contenta d’una volta, piú e piú volte seco si giacque. E perché talora una cosa fuor
NOVELLA XXXV11
la vedeva, cominciò a dubitare che, secondo che a lui estre¬
mamente piaceva e che egli ardentissirnamente l’amava, anco
quella a tutti quelli che la vedevano piacesse e che ciascuno
focosamente l’amasse. Onde a poco .a poco, non se n’accor¬
gendo, divenne tanto de la moglie geloso che temeva d’ogni
cosa e gli pareva che le mosche che per l’aria volavano la
devessino portar via. Nondimeno con tutta questa gelosia le
lasciava usar di quella libertà che per tutta Francia le donne
communemente usano. Voi devete sapere che il morbo de la
lepra, che noi domandiamo il « mal di san Lazaro », nel regno de
la Francia è molto frequente, e quasi non si trova villaggio ove
di questi lazarosi non sia un ospidale, ove tutti gli ammorbati
di quel male, uomini e donne, sono ridutti ad abitare. Avvenne
un di che essendo un drappello di donne in compagnia, che
si cominciò a parlar di questi leprosi, ed una di loro disse a le
compagne che aveva da buon luogo inteso che tutti gli uomini
leprosi appetiscano più il giacersi con le dowfie che altri uomini
che siano, e che generalmente sono lussuriosissimi e durano
molto più degli altri ne la fatica del macinare. Era la moglie
del nostro geloso di brigata con l’altre a questo ragionamento,
la quale udendo dir questa cosa si senti in modo destare il suo
concupiscibile appetito di provare un di questi leprosi e veder
se erano si valenti nel servigio de le donne come si diceva,
che le pareva tanto non poter vivere che si riducesse a la prova.
Onde restò si accesa di cotal desiderio che in altro non pen¬
sava giorno e notte, e un’ora le sembrava un anno di ritrovarsi
con effetto a questo cimento. E poi che assai ci ebbe pensato
su, tanto fu l'ingordo e libidinoso appetito che vinta e supe¬
rata in tutto da quello, determinò cavarsi questa sua sfrenata
voglia, avvenissene ciò che si volesse. Fatta questa delibera¬
zione, non attendeva ad altro che a far la scelta d’uno tra quanti
ne vedeva tutto il di che più degli altri le paresse nerboso e
valente. E vedutone uno assai giovine che mostrava esser molto
gagliardo, ebbe modo di domesticarsi seco e dar compimento
ai disonesti e vituperosi suoi appetiti. Né contenta d’una volta,
più e più volte seco si giacque. E perché talora una cosa fuor
M. Bandello, Novelle.
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