Pagina:Deledda - La danza della collana, 1924.djvu/68: differenze tra le versioni

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rivedere mai piú la donna: ma non si mosse, non levò le braccia dal petto. L’istinto della salvezza lo reggeva, e sentiva di difendere, con la carta, il suo stesso cuore, la sua coscienza stessa.
rivedere mai più la donna: ma non si mosse, non levò le braccia dal petto. L’istinto della salvezza lo reggeva, e sentiva di difendere, con la carta, il suo stesso cuore, la sua coscienza stessa.


«Forse sarò davvero l’uomo che ho descritto a lei,» pensava: «lavorerò; Dio mi aiuterà.» Infine stanco si abbandonò su sé stesso, sulla panchina umida, come davvero un viandante alla mercé di Dio; finché il tempo si rischiarò e nella sera ridivenuta fredda apparve in una conchiglia di nuvola la perla della luna nuova.
Forse sarò davvero l’uomo che ho descritto a lei, pensava, — lavorerò; Dio mi aiuterà.


Infine stanco si abbandonò su sè stesso, sulla panchina umida, come davvero un viandante alla mercè di Dio; finchè il tempo si rischiarò e nella sera ridivenuta fredda apparve in una conchiglia di nuvola la perla della luna nuova.
Una sera la giovine donna tornò a casa piú tardi del solito: di volo si spogliò e si rivestí e corse nella sala da pranzo. La tavola già apparecchiata e la zia che aspettava nella terrazza, seduta un po’ stanca, l’accolsero con rimprovero silenzioso.
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Una sera la giovine donna tornò a casa più tardi del solito: di volo si spogliò e si rivestì e corse nella sala da pranzo. La tavola già apparecchiata e la zia che aspettava nella terrazza, seduta un po’ stanca, l’accolsero con rimprovero silenzioso.