Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1922, XXI.djvu/327: differenze tra le versioni
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{{sc|Gottardo}}. Oh v’ ingannate, le quindici le ho sentite sonare. |
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{{sc|Gottardo}}. Oh v’ingannate, le quindici le ho sentite sonare. |
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{{sc|Agapito}}. No certamente. Vedrete ora la bocca della verità. {{Ids|(cerca l’orologio)}} |
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{{sc|Agapito}}. Sì, un orologio d’oro. {{Ids|(cercandolo con ansietà)}} |
{{sc|Agapito}}. Sì, un orologio d’oro. {{Ids|(cercandolo con ansietà)}} |
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{{sc|Gottardo}}. Bravo, così fa chi può. |
{{sc|Gottardo}}. Bravo, così fa chi può. |
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{{sc|Agapito}}. Non lo trovo |
{{sc|Agapito}}. Non lo trovo; che l’avessi perduto! no, no, ora mi sovviene, l’ho lasciato attaccato al letto. Capperi! mi dispiacerebbe perdere un orologio d’oro che mi costa ventiquattro zecchini. |
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viene, r ho lasciato attaccato al letto. Capperi ! mi dispiace- |
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rebbe perdere un orologio d’ oro che mi costa ventiquattro |
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zecchini. |
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{{sc|Gottardo}}. Oh andate a prenderlo, andate subito, che qualcheduno |
{{sc|Gottardo}}. Oh andate a prenderlo, andate subito, che qualcheduno non lo portasse via. |
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non lo portasse via. |
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{{sc|Agapito}}. Eh non |
{{sc|Agapito}}. Eh non c’è pericolo. In casa mia non c’è nessuno. Io non ho nè serva, nè servitore. Non ho altro che una donna, che viene la mattina a farmi il letto e a spazzarmi la camera: quando esco, porto via le chiavi, e non ho paura d’esser rubato<ref>Ed. Zatta: ''rubbato''.</ref>. |
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non ho nè serva, nè servitore. Non ho altro che una donna, |
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che viene la mattina a farmi il letto e a spazzarmi la camera : |
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quando esco, porto via le chiavi, e non ho paura d’ esser |
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rubato O. |
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{{sc|Gottardo}}. Ma non importa, andate a prendere il vostro orologio |
{{sc|Gottardo}}. Ma non importa, andate a prendere il vostro orologio; poichè un uomo come voi, un sensale della vostra sorte, scomparirebbe in Piazza senza l’orologio al fianco. {{Ids|(con ironia)}} |
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poichè un uomo come voi, un sensale della vostra sorte, scom- |
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parirebbe in Piazza senza l’ orologio al fianco. {{Ids|(con ironia)}} |
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{{sc|Agapito}}. Povero signor Gottardo |
{{sc|Agapito}}. Povero signor Gottardo! voi vi burlate di chi spende, perchè non avete cuore di spendere. |
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perchè non avete cuore di spendere. |
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{{sc|Gottardo}}. No, no |
{{sc|Gottardo}}. No, no: dico davvero. Potreste non averlo lasciato in casa: non istate con quest’inquietudine, andate. |
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in casa : non istate con quest’ inquietudine, andate. |
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{{sc|Agapito}}. Sì veramente |
{{sc|Agapito}}. Sì veramente; sono un poco inquieto. Anderò. (Ma come fare, se la mia chiave è su quel tavolino?) {{Ids|(da sè)}} |
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come fare, se la mia chiave è su quel tavolino ?) {{Ids|(da sè)}} |
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{{sc|Gottardo}}. Mio compare mi aspetta. |
{{sc|Gottardo}}. Mio compare mi aspetta. |
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{{sc|Agapito}}. Un momento. (Se sapessi come fare a prenderla). |
{{sc|Agapito}}. Un momento. (Se sapessi come fare a prenderla). {{Ids|(si prova, ma non può)}} |
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{{Ids|(si prova, ma non può)}} |
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{{sc|Gottardo}}. Salutatemi il signor Pandolfo, e ditegli... |
{{sc|Gottardo}}. Salutatemi il signor Pandolfo, e ditegli... |
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{{sc|Agapito}}. Sì, sì, ho capito. Voi avete un’altra porta da quella |
{{sc|Agapito}}. Sì, sì, ho capito. Voi avete un’altra porta da quella parte. |
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parte. |
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(I) Ed. Zatta: mbhato. |
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