Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1922, XXI.djvu/319: differenze tra le versioni

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{{sc|Placida}}. Orsù, io sono una donna sincera, e non voglio aver da
rimproverarmi d’aver taciuto {{Ids|(’\ Mi fa specie il cambiamento)}}
ch’ io vedo in voi di condotta, di genio, di inclinazione, e di
temperamento. Una volta voi eravate allegro, gioviale, vi pia-
ceva la compagnia, ed ora dico fra me stessa, è impossibile
che Gottardo si sia cangiato tutto ad un tratto.


{{sc|Placida}}. Orsù, io sono una donna sincera, e non voglio aver da rimproverarmi d’aver taciuto<ref>Ed. Zatta: ''tacciuto''.</ref>. Mi fa specie il cambiamento ch’io vedo in voi di condotta, di genio, di inclinazione, e di temperamento. Una volta voi eravate allegro, gioviale, vi piaceva la compagnia, ed ora dico fra me stessa, è impossibile che Gottardo si sia cangiato tutto ad un tratto.
{{sc|Gottardo}}. Sapete chi mi ha fatto cangiare ?


{{sc|Placida}}. Chi ?
{{sc|Gottardo}}. Sapete chi mi ha fatto cangiare?

{{sc|Placida}}. Chi?


{{sc|Gottardo}}. Voi.
{{sc|Gottardo}}. Voi.
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{{sc|Placida}}. Io?
{{sc|Placida}}. Io?


{{sc|Gottardo}}. Sì, voi. Ora ho preso moglie, vi voglio bene, non
{{sc|Gottardo}}. Sì, voi. Ora ho preso moglie, vi voglio bene, non penso che a voi, non mi curo d’altri divertimenti, ed ecco la ragione del mio cangiamento.
penso che a voi, non mi curo d’altri divertimenti, ed ecco la
ragione del mio cangiamento.


{{sc|Placida}}. Se la cosa fosse così, come dite...
{{sc|Placida}}. Se la cosa fosse così, come dite...
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{{sc|Gottardo}}. Ella è così, ve lo giuro.
{{sc|Gottardo}}. Ella è così, ve lo giuro.


{{sc|Placida}}. Eh caro Gottardo, una volta vi piaceva la compagnia
{{sc|Placida}}. Eh caro Gottardo, una volta vi piaceva la compagnia delle gonnelle, e non vorrei che oggi fingeste meco di essere diventato un altro uomo, e poi andaste fuori di casa a divertirvi colle vostre sguaiatelle passate.
delle gonnelle, e non vorrei che oggi fìngeste meco di essere
diventato un altro uomo, e poi andaste fuori di casa a diver-
tirvi colle vostre sguaiatelle passate.


{{sc|Gottardo}}. E possibile, che possiate pensare ad una simile bestialità ?
{{sc|Gottardo}}. È possibile, che possiate pensare ad una simile bestialità?


{{sc|Placida}}. Qual premura avete d’andar oggi dal signor compare ?
{{sc|Placida}}. Qual premura avete d’andar oggi dal signor compare?


{{sc|Gottardo}}. Perchè gli ho dato parola.
{{sc|Gottardo}}. Perchè gli ho dato parola.


{{sc|Placida}}. E perchè dargli parola ?
{{sc|Placida}}. E perchè dargli parola?


{{sc|Gottardo}}. Perchè... mi ha tanto pregato.
{{sc|Gottardo}}. Perchè... mi ha tanto pregato.


{{sc|Placida}}. Vi ha pregato ! badate bene, che se me n’accorgo,
{{sc|Placida}}. Vi ha pregato! badate bene, che se me n’accorgo, se me n’accorgo, povero voi.

se me n’ accorgo, povero voi.
Gottardo, in verità. Placida, voi mi fate torto.
{{Sc|Gottardo}}. In verità. Placida, voi mi fate torto.


{{sc|Placida}}. Orsù, non parliamo altro. Voi andate da vostro com-
{{sc|Placida}}. Orsù, non parliamo altro. Voi andate da vostro compare, ed io anderò da mia madre.
pare, ed io anderò da mia madre.


{{sc|Gottardo}}. Benissimo. Aspettatemi lì, che verrò a prendervi
{{sc|Gottardo}}. Benissimo. Aspettatemi lì, che verrò a prendervi avanti sera.
avanti sera.


{{sc|Placida}}. Non vi è bisogno che venghiate a prendermi. Non so
{{sc|Placida}}. Non vi è bisogno che venghiate a prendermi. Non so venire a casa da me?
venire a casa da me ?
(I) Ed. Zatla: lacciulo.
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