Pagina:I Vicerè.djvu/593: differenze tra le versioni

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ma non bigotta, ella non poteva condannare, per esempio, la soppressione delle fraterie, udendo narrare — adesso che era maritata — gli scandali dei Benedettini. E perchè mai il Papa ostinavasi a pretendere il dominio temporale, se Gesù aveva detto: « Il mio regno non è di questo mondo ...? » Ma simili opinioni, che avrebbero fatto scomunicare ogni altra, erano in lei tollerate dai suoi confidenti spirituali, i quali del resto le stavano attorno, tiravano partito della sua pietà, dell’influenza che esercitava sul fratello sindaco. Se volevano far entrare certi ragazzi all’Ospizio di beneficenza o certi vecchi a quello di mendicità o certi ammalati agli ospedali; se bisognava sostenere le Suore di carità che gli atei volevano mandar via, oppure ottenere a prezzi di favore il terreno per gli asili cattolici; se sorgevano contestazioni tra il Municipio e la Curia, Teresa serviva da intermediaria, otteneva spesso da Consalvo quanto gli chiedeva. Ma gli scherzi, i motteggi, le scettiche dichiarazioni del fratello, che diceva di concedere quelle cose per ottenerne il ricambio a suo tempo, le facevano male. Una volta che ella gli rimproverò la mancanza di carattere, ei rispose sorridendo: — Mia cara, non sai la storia di quello che vedeva una festuca negli occhi altrui e non la trave nei proprii? Pensa un po’ a ciò che hai fatto tu stessa!
ma non bigotta, ella non poteva condannare, per esempio, la soppressione delle fraterie, udendo narrare — adesso che era maritata — gli scandali dei Benedettini. E perchè mai il Papa ostinavasi a pretendere il dominio temporale, se Gesù aveva detto: «Il mio regno non è di questo mondo...?» Ma simili opinioni, che avrebbero fatto scomunicare ogni altra, erano in lei tollerate dai suoi confidenti spirituali, i quali del resto le stavano attorno, tiravano partito della sua pietà, dell’influenza che esercitava sul fratello sindaco. Se volevano far entrare certi ragazzi all’Ospizio di beneficenza o certi vecchi a quello di mendicità o certi ammalati agli ospedali; se bisognava sostenere le Suore di carità che gli atei volevano mandar via, oppure ottenere a prezzi di favore il terreno per gli asili cattolici; se sorgevano contestazioni tra il Municipio e la Curia, Teresa serviva da intermediaria, otteneva spesso da Consalvo quanto gli chiedeva. Ma gli scherzi, i motteggi, le scettiche dichiarazioni del fratello che diceva di concedere quelle cose per ottenere il ricambio a suo tempo, le facevano male. Una volta che ella gli rimproverò la mancanza di carattere, ei rispose sorridendo:
— Mia cara, non sai la storia di quello che vedeva una festuca negli occhi altrui e non la trave nei proprii? Pensa un po’ a ciò che hai fatto tu stessa!


Erano soli. Ella chinò il capo.
Erano soli. Ella chinò il capo.
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