Pagina:Alfieri, Vittorio – Tragedie, Vol. I, 1946 – BEIC 1727075.djvu/335: differenze tra le versioni

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+{{Ct|f=140%|v=3|L=2px|ATTO PRIMO}}
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+{{poem t|
-;Elet.
 Notte! funesta, atroce, orribil notte,
 presente ognora al mio pensiero! ogni anno,
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 vestita d’atre tenebre di sangue;
 eppur quel sangue, ch’espiar ti debbe,
-finor non scorre. - Oh rimembranza! Oh vista!
+finor non scorre. — Oh rimembranza! Oh vista!
 Agamennón, misero padre! in queste
 soglie svenato io ti vedea; svenato;
-e per qual mano! - O notte, almen mi scorgi
+e per qual mano! — O notte, almen mi scorgi
 non vista, al sacro avello. Ah! pur ch’Egisto,
 pria che raggiorni, a disturbar non venga
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 Tributo, il sol ch’io dar per or ti possa,
 di pianto, o padre, e di non morta speme
-di possibil vendetta. Ah! sí: tel giuro:
+di possibil vendetta. Ah! sí; tel giuro:
 se in Argo io vivo, entro tua reggia, al fianco
 d’iniqua madre, e d’un Egisto io schiava,
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 che tu, non pianto, ma sangue nemico
 scorrer farai sulla paterna tomba.
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