Pagina:Opere matematiche (Cremona) I.djvu/60: differenze tra le versioni

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La simmetria di questi valori mostra che anche le rette nelle quali il piano ''w'' = 0 è segato dai piani θ<sub>1</sub> θ<sub>3</sub> θ<sub>4</sub>, θ<sub>2</sub> θ<sub>3</sub> θ<sub>4</sub> sono tangenti alla medesima conica. Ossia: ''se un piano sega una cubica gobba in tre punti, le rette congiungenti questi punti, e le rette secondo le quali il piano è segato dalle facce del tetraedro che ha i vertici in altri quattro punti della medesima cubica gobba, sono tangenti ad una stessa conica''. Di questo teorema è conseguenza una elegante regola enunciata dal sig. {{Sc|{{AutoreCitato|Michel Chasles|Chasles}}}} per costruire per punti la cubica gobba, della quale sono dati sei punti (12).
La simmetria di questi valori mostra che anche le rette nelle quali il piano ''w'' = 0 è segato dai piani θ<sub>1</sub> θ<sub>3</sub> θ<sub>4</sub>, θ<sub>2</sub> θ<sub>3</sub> θ<sub>4</sub> sono tangenti alla medesima conica. Ossia: ''se un piano sega una cubica gobba in tre punti, le rette congiungenti questi punti, e le rette secondo le quali il piano è segato dalle facce del tetraedro che ha i vertici in altri quattro punti della medesima cubica gobba, sono tangenti ad una stessa conica''. Di questo teorema è conseguenza una elegante regola enunciata dal sig. {{Sc|{{AutoreCitato|Michel Chasles|Chasles}}}} per costruire per punti la cubica gobba, della quale sono dati sei punti (12).


10. La conica ora determinata varia nel piano ''w'' = 0 col variare il tetraedro θ<sub>1</sub> θ<sub>2</sub> θ<sub>3</sub> θ<sub>4</sub>, mantenendosi però sempre inscritta nel triangolo ''xyz''. È evidente che se si tengono fissi i punti θ<sub>1</sub> θ<sub>2</sub> θ<sub>3</sub> e si fa variare θ<sub>4</sub>, le coniche corrispondenti a tutt’i tetraedri che hanno tre vertici comuni sono inscritte nello stesso quadrilatero. La quarta tangente comune è la retta comune intersezione del piano ''w'' = 0 e del piano θ<sub>1</sub> θ<sub>2</sub> θ<sub>3</sub>. Questa retta corrisponde al triangolo θ<sub>1</sub> θ<sub>2</sub> θ<sub>3</sub>. Tenendo fissi i punti θ<sub>1</sub> θ<sub>2</sub> e variando θ<sub>3</sub>, le rette corrispondenti agl’infiniti triangoli che hanno due vertici comuni passano per uno stesso punto (θ — θ<sub>1</sub>) (θ — θ<sub>2</sub>) ''x'' = θ<sup>2</sup>''y'' = θ<sub>1</sub> θ<sub>2</sub> ''z'' il quale è la traccia della retta θ<sub>1</sub> θ<sub>2</sub> sul piano ''w'' = 0. Questo punto corrisponde alla corda θ<sub>1</sub> θ<sub>2</sub> della cubica gobba. Se teniam fisso il punto θ<sub>1</sub> e variamo θ<sub>2</sub>, quel punto descriverà la conica:
{{§|10|10.}} La conica ora determinata varia nel piano ''w'' = 0 col variare il tetraedro θ<sub>1</sub> θ<sub>2</sub> θ<sub>3</sub> θ<sub>4</sub>, mantenendosi però sempre inscritta nel triangolo ''xyz''. È evidente che se si tengono fissi i punti θ<sub>1</sub> θ<sub>2</sub> θ<sub>3</sub> e si fa variare θ<sub>4</sub>, le coniche corrispondenti a tutt’i tetraedri che hanno tre vertici comuni sono inscritte nello stesso quadrilatero. La quarta tangente comune è la retta comune intersezione del piano ''w'' = 0 e del piano θ<sub>1</sub> θ<sub>2</sub> θ<sub>3</sub>. Questa retta corrisponde al triangolo θ<sub>1</sub> θ<sub>2</sub> θ<sub>3</sub>. Tenendo fissi i punti θ<sub>1</sub> θ<sub>2</sub> e variando θ<sub>3</sub>, le rette corrispondenti agl’infiniti triangoli che hanno due vertici comuni passano per uno stesso punto (θ — θ<sub>1</sub>) (θ — θ<sub>2</sub>) ''x'' = θ<sup>2</sup>''y'' = θ<sub>1</sub> θ<sub>2</sub> ''z'' il quale è la traccia della retta θ<sub>1</sub> θ<sub>2</sub> sul piano ''w'' = 0. Questo punto corrisponde alla corda θ<sub>1</sub> θ<sub>2</sub> della cubica gobba. Se teniam fisso il punto θ<sub>1</sub> e variamo θ<sub>2</sub>, quel punto descriverà la conica:
{{Centrato}}θθ<sub>1</sub> ''zy'' — (θ — θ<sub>1</sub>) θ<sub>1</sub> ''xz'' + (θ — θ<sub>1</sub>) θ ''xy'' = 0</div>
{{Centrato}}θθ<sub>1</sub> ''zy'' — (θ — θ<sub>1</sub>) θ<sub>1</sub> ''xz'' + (θ — θ<sub>1</sub>) θ ''xy'' = 0</div>


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la quale è la medesima risultante dal segare la superficie [[#eq3|3)]] col piano {{nowrap|''w'' <nowiki>=</nowiki> 0.}} Ossia: ''le coniche risultanti dal segare con un piano qualunque i coni di second’ordine passanti per una cubica gobba sono inviluppate dalla linea del quart’ordine che si ha segando col piano medesimo il fascio delle rette tangenti alla cubica gobba.''
la quale è la medesima risultante dal segare la superficie [[#eq3|3)]] col piano {{nowrap|''w'' <nowiki>=</nowiki> 0.}} Ossia: ''le coniche risultanti dal segare con un piano qualunque i coni di second’ordine passanti per una cubica gobba sono inviluppate dalla linea del quart’ordine che si ha segando col piano medesimo il fascio delle rette tangenti alla cubica gobba.''


11. Si consideri il punto dello spazio pel quale passano i tre piani osculatori della cubica gobba:
{{§|11|11.}} Si consideri il punto dello spazio pel quale passano i tre piani osculatori della cubica gobba:
{{Centrato}}A = 0,{{nbsp|10}}D = 0,{{nbsp|10}}A — 3θB + 3θ<sup>2</sup>C — θ<sup>3</sup>D = 0.</div>
{{Centrato}}A = 0,{{nbsp|10}}D = 0,{{nbsp|10}}A — 3θB + 3θ<sup>2</sup>C — θ<sup>3</sup>D = 0.</div>