Pagina:Alfieri, Vittorio – Tragedie, Vol. I, 1946 – BEIC 1727075.djvu/241: differenze tra le versioni

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ad uom Ch’Appio non fosse: ma, chi nato
ad uom ch’Appio non fosse: ma, chi nato
si sente al regno, e regno vuole, o morte,
si sente al regno, e regno vuole, o morte,
temer non sa, né sa cangiar sue voglie.
temer non sa, né sa cangiar sue voglie.
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{{ct|c=personaggi|Appio, Icilio, Virginia, Numitoria, Popolo, Littori.}}

;Appio
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Quai grida ascolto? Al rispettabil seggio
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Appio+ Quai grida ascolto? Al rispettabil seggio
decemviral viensi cosí?
decemviral viensi cosí?
;Popolo
Popolo+10 Ti chiede
Ti chiede
Roma giustizia.
Roma giustizia.
Appio+7 Ed ai Romani io chieggo
;Appio
Ed ai Romani io chieggo
rispetto, e modo. A popolar salvezza,
rispetto, e modo. A popolar salvezza,
non men che freno a popolar licenza,
non men che freno a popolar licenza,
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vel dicon, parmi. E che? il poter sovrano,
vel dicon, parmi. E che? il poter sovrano,
che a me voi deste, or l’obbliate voi?
che a me voi deste, or l’obbliate voi?
Di Roma in me la maestà riposta
Di Roma in me la maestá riposta
tutta non è da voi? — Piacciavi dunque
tutta non è da voi? — Piacciavi dunque
in me, ven prego, rispettar voi stessi.
in me, ven prego, rispettar voi stessi.
Numit.+ Appio, al cospetto tuo vedi una madre
;Numit.
Appio, al cospetto tuo vedi una madre
misera, a cui la figlia unica vuolsi
misera, a cui la figlia unica vuolsi
torre da un empio; la mia figlia vera,
torre da un empio; la mia figlia vera,
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sola mia speme: in lei beltade è molta;
sola mia speme: in lei beltade è molta;
ma piú virtú. Roma i costumi nostri,
ma piú virtú. Roma i costumi nostri,
e i modi, sa: nulla è di schiavo in noi. —
e i modi, sa: nulla è di schiavo in noi. —
Per me fia chiaro oggi un terribil dubbio:
Per me fia chiaro oggi un terribil dubbio:
di Roma intera io tel richieggo a nome;
di Roma intera io tel richieggo a nome;
}}
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