Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1915, XX.djvu/426: differenze tra le versioni

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{{sc|Conte}}. Andate, e vi aspetto qui.
{{sc|Conte}}. Andate, e vi aspetto qui.


{{sc|Geltruda}}. Mi permetta, e sono da lei. (/a riverenza) {{Ids|(Se il Ba-)}}
{{sc|Geltruda}}. Mi permetta, e sono da lei. (fa riverenza) (Se il Barone dicesse davvero, sarebbe una fortuna per mia nipote. Ma dubito ch’ella sia prevenuta). {{Ids|(da sè, e va verso la merciaia)}}
rone dicesse davvero, sarebbe una fortuna per mia nipote. Ma
dubito ch’ella sia prevenuta). {{Ids|(da sé, e va verso la merciaia)}}


{{sc|Conte}}. Oh, io poi colla mia buona maniera faccio fare alle per-
{{sc|Conte}}. Oh, io poi colla mia buona maniera faccio fare alle persone tutto quello che io voglio, {{Ids|(tira fuori il libro, si metle sulla banchetta, e legge.)}}
sone tutto quello che io voglio, {{Ids|(tira fuori il libro, si metle sulla)}}
banchetta, e legge.


{{sc|Geltruda}}. Candida, andiamo a fare due passi. Ho necessità di
{{sc|Geltruda}}. Candida, andiamo a fare due passi. Ho necessità di parlarvi.
parlarvi.


{{sc|Susanna}}. Se vogliono restar servite nel mio giardinetto, saranno
{{sc|Susanna}}. Se vogliono restar servite nel mio giardinetto, saranno in pienissima libertà. {{Ids|(si alzano)}}
in pienissima libertà. {{Ids|(si alzano)}}


{{sc|Geltruda}}. Sì, andiamo, che sarà meglio, perchè devo tornar qui
{{sc|Geltruda}}. Sì, andiamo, che sarà meglio, perchè devo tornar qui subito. {{Ids|(entra in bottega)}}
subito. {{Ids|(entra in bottega)}}


{{sc|Candida}}. Cosa mai vorrà dirmi? Son troppo sfortunata per aspet-
{{sc|Candida}}. Cosa mai vorrà dirmi? Son troppo sfortunata per aspettarmi alcuna consolazione. {{Ids|(entra in bottega)}}
tarmi alcuna consolazione. {{Ids|(entra in bottega)}}


{{sc|Conte}}. E capace di farmi star qui un’ora ad aspettarla. Manco
{{sc|Conte}}. È capace di farmi star qui un’ora ad aspettarla. Manco male che ho questo libro che mi diverte. Gran bella cosa è la letteratura! Un uomo con un buon libro alla mano non è mai solo. {{Ids|(legge piano)}}
{{Ct|c=scena|SCENA VI.}}
male che ho questo libro che mi diverte. Gran bella cosa è
{{Ct|c=personaggi|Giannina ''di casa, e il'' Conte.}}
la letteratura! Un uomo con un buon libro alla mano non è
{{sc|Giannina}}. Oh via, il desinare è preparato, quando verrà quell’animale di Moracchio, non griderà. Nessuno mi vede; è meglio che vada ora a portar il ventaglio alla signora Candida. Se posso darglielo senza che la zia se ne accorga, glielo do; se no, aspetterò un altro incontro.
mai solo. {{Ids|(legge piano)}}
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{{Ct|v=1|Giannina di casa, e il Conte.}}
{{sc|Giannina}}. Oh via, il desinare è preparato, quando verrà quel-
l’animale di Moracchio, non griderà. Nessuno mi vede; è me-
glio che vada ora a portar il ventaglio alla signora Candida.
Se posso darglielo senza che la zia se ne accorga, glielo do;
se no, aspetterò un altro incontro.


{{sc|Conte}}. Oh ecco Giannina. Ehi! quella giovane, {{Ids|(s’incammina al)}}
{{sc|Conte}}. Oh ecco Giannina. Ehi! quella giovane {{Ids|(s’incammina al palazzino.)}}
palazzino.


{{sc|Giannina}}. Signore. {{Ids|(dooe si trova, voltandosi)}}
{{sc|Giannina}}. Signore. {{Ids|(dove si trova, voltandosi)}}


{{sc|Conte}}. Una parola. {{Ids|(la chiama a )}}
{{sc|Conte}}. Una parola. {{Ids|(la chiama a )}}


{{sc|Giannina}}. Ci mancava quest’impiccio ora. {{Ids|(si avanza bel bello)}}
{{sc|Giannina}}. Ci mancava quest’impiccio ora. {{Ids|(si avanza bel bello)}}
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