Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1910, VII.djvu/38: differenze tra le versioni

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Leandro.+ Oh, oh! mi ha inaridito filosofia il palato.
;Leandro.
Oh, oh! mi ha inaridito filosofia il palato.
Ecco, per causa vostra sentomi già assetato.
Ecco, per causa vostra sentomi già assetato.
;Moliere.
Moliere.+ Volete il thè col latte?
Leandro.+7 No, no, non m’abbisogna:
Volete il thè col latte?
;Leandro.
{{gap|7em}}No, no, non m’abbisogna:
Più tosto una bottiglia del Reno o di Borgogna.
Più tosto una bottiglia del Reno o di Borgogna.
;Moliere.
Moliere.+ A quest’ora?
Leandro.+4 Non bevo, come voi vi credete,
A quest’ora?
;Leandro.
{{gap|4em}}Non bevo, come voi vi credete,
Quando suonano l’ore, ma bevo quando ho sete.
Quando suonano l’ore, ma bevo quando ho sete.
Se foste galantuomo, di quegli amici veri.
Se foste galantuomo, di quegli amici veri.
Me la fareste dare adesso.
Me la fareste dare adesso.
;Moliere.
Moliere.+9 Volentieri.
{{gap|9em}}Volentieri.
Dalla Bejart potete andar per parte mia;
Dalla Bejart potete andar per parte mia;
Il vin che più vi piace, fate ch’ella vi dia.
Il vin che più vi piace, fate ch’ella vi dia.
Leandro.+ Ah! sì sì, la Bejart a voi fa la custode!
;Leandro.
Moliere.+ Ell’è una brava attrice, che merta qualche lode:
Ah! sì sì, la Bejart a voi fa la custode!
;Moliere.
Ell’è una brava attrice, che merta qualche lode:
Son anni che viviamo in buona compagnia,
Son anni che viviamo in buona compagnia,
Ed ella gentilmente mi fa l’economia.
Ed ella gentilmente mi fa l’economia.
Leandro.+ Ehi, per cagion di questa, un dì mi fu narrato,
;Leandro.
Ehi, per cagion di questa, un dì mi fu narrato,
Che al comico mestiere vi siete abbandonato.
Che al comico mestiere vi siete abbandonato.
Moliere.+ No, no<ref>Bett. e Pap.: ''Oibò''.</ref>, son favolette.
;Moliere.
Leandro.+7 Eh taci, malandrino.
No, no<ref>Bett. e Pap.: ''Oibò''.</ref>, son favolette.
;Leandro.
{{gap|7em}}Eh taci, malandrino.
Ti piacciono le donne.
Ti piacciono le donne.
Moliere.+6 Quanto a voi<ref>Bett. e Pap.: ''a te''.</ref> piace il vino.
;Moliere.
Leandro.+ Bada bene, che il vino non mi può far quel danno,
{{gap|6em}}Quanto a voi<ref>Bett. e Pap.: ''a te''.</ref> piace il vino.
;Leandro.
Bada bene, che il vino non mi può far quel danno,
Che agli uomini sovente le femmine fatt’hanno.
Che agli uomini sovente le femmine fatt’hanno.
Moliere.+ Vedo venire a noi della Bejart la figlia.
;Moliere.
Leandro.+ Amico, l’occasione che cosa ti consiglia?
Vedo venire a noi della Bejart la figlia.
;Leandro.
Amico, l’occasione che cosa ti consiglia?
Sono<ref>Bett. e Pap.: ''Già son''.</ref> del sangue istesso.
Sono<ref>Bett. e Pap.: ''Già son''.</ref> del sangue istesso.
Moliere.+7 Via, via, siete<ref>Bett. e Pap.: ''che sei''.</ref> sboccato.
;Moliere.
Leandro.+ Un comico poeta s’avrà scandalizzato?
{{gap|7em}}Via, via, siete<ref>Bett. e Pap.: ''che sei''.</ref> sboccato.
;Leandro.
Un comico poeta s’avrà scandalizzato?
Di’ quello che tu vuoi, la gente è persuasa
Di’ quello che tu vuoi, la gente è persuasa
Che, come sul teatro, tu fai le scene in casa.
Che, come sul teatro, tu fai le scene in casa.
Moliere.+ Giudizio, se si può, giudizio, chiacchierone.
;Moliere.
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Giudizio, se si può, giudizio, chiacchierone.
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