Pagina:Alfieri, Vittorio – Tragedie, Vol. I, 1946 – BEIC 1727075.djvu/109: differenze tra le versioni

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Ch’altro a temer, ch’altro a sperar mi resta,
Ch’altro a temer, ch’altro a sperar mi resta,
che morte ornai? Scevra d’infamia almeno
che morte omai? Scevra d’infamia almeno
l’avessi!... Ah! deggio dal crudel Filippo
l’avessi!... Ah! deggio dal crudel Filippo
piena d’infamia attenderla. — Un sol dubbio,
piena d’infamia attenderla. — Un sol dubbio,
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E l’appellarmi; e l’osservar... Che fia...
E l’appellarmi; e l’osservar... Che fia...
(oh ciel!) che fia, se a lui sospetta a un tempo
(oh ciel!) che fia, se a lui sospetta a un tempo
la consorte diventa? Oimè ! già forse
la consorte diventa? Oimè! giá forse
punisce in lei la incerta colpa il crudo;
punisce in lei la incerta colpa il crudo;
che del tiranno la vendetta sempre
che del tiranno la vendetta sempre
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penetrare il mio amor mestier fors’era,
penetrare il mio amor mestier fors’era,
per farsi atroce, e snaturato? Al colmo
per farsi atroce, e snaturato? Al colmo
l’odio era in lui, né più indugiar potea.
l’odio era in lui, né piú indugiar potea.
Ben venga il di, ben venga, ov’ io far pago
Ben venga il , ben venga, ov’io far pago
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