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senza la possibilità <la parte dell’organismo di opporre una barriera ai fenomeni emolitici ; ba infiltrati i più tenui capillari di granuli scuri o di pigmento, capaci di embolie e trombosi con le loro conseguenze anatomiche e cliniche ecc. Queste lesioni, che compendiano il quadro delle... ferite della malaria cronica, svolgendosi nel segreto della vita organica, non hanno la tragicità dell’infortunio, che colpisce il sentimento del pubblico; esse determinano un avvelenamento cronico, un disfacimento lento di organi .ed una diminuzione del pari lenta di vitalità ; esse non fanno apparire evidente agli occhi dei più il facile rapporto di causa ed effetto, come nel caso di violenza improvvisa di un trauma ; ma, ciò non ostante, esse danno effetti, che per la loro gra* vita non sono meno imponenti di quelli, che si rivseontrano negli altri feriti e mutilati di guerra.

Riassumiamo. La gravità di questa malaria di guerra presso le nostre truppe è la risultante della somma di varii focolai d’infezione: alcuni intensissimi (Albania, Macedonia); altri variabili d’intensità e di posizione: (zona fluviale e marittima del nostro fronte orientale, dislocamenti di soldati in località malariche della Penisola, campi d’istruzione). Se a questi focolai di malaria « statica » aggiungiamo il movimento dei «malarici dalle zone belliche a quelle extrabelliche e viceversa; se rileviamo la notevole diffusione di que-