Pagina:De Joinville, Galvani - La sesta crociata - 1872.djvu/332: differenze tra le versioni

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268 la sesta crociata.

strema unzione, e dissero i sette Salmi di penitenza, egli medesimo rispondeva i versetti dei detti Salmi insieme cogli altri che accompagnavano il Prete in quell’ultimo pietoso officio. E udii poscia dire a Monsignore il Conte d’Alansone suo figliuolo, che sentendosi il buon Re approssimare alla morte s’isforzava d’appellare i Santi e Sante del Paradiso perchè il venissero âtare e soccorrere a quel trapasso: e per ispeciale evocava egli Monsignore San Jacopo, in dicendo la sua orazione che comincia: Esto, Domine. Anche Monsignor San Dionigi appellò egli, recitando la sua orazione, la quale in sentenza dice così: Sire Iddio, donaci grazia di poter disprezzare e mettere in obblìo le proprietà di questo mondo, sicchè incontriamo senza dottanza qualsivoglia avversitade. Finalmente, dopo aver richiamato anche Madama Santa Geneviefa, si fece istendere sovra un letto coverto di ceneri, fece croce sul petto delle sue braccia; e così, riguardando tuttavia verso il cielo, rese in un suave sospiro la benedetta anima al suo Creatore, a tale ora medesima in che Nostro Signore Gesù Cristo rese lo Spirito al Padre in su l’albero della Croce per la salute di tutti i popoli.1

Pietosa cosa è veramente e degna di largo pianto il trapassamento di questo Santo Principe, il quale sì santamente ha vissuto, e bene ha guardato suo Reame, e che tanto di buone ovre ha fatto in verso Dio. Perchè, cosi come il dittatore vuole alluminato il suo Libro in oro smagliante ed in colori gai per

  1. Il 25 Agosto 1270 a ora di nona.