Pagina:Alfieri, Vittorio – Tragedie, Vol. I, 1946 – BEIC 1727075.djvu/36: differenze tra le versioni

Modifica pagina via js
 
Cinnamologus (discussione | contributi)
Stato della paginaStato della pagina
-
Pagine SAL 25%
+
Pagine SAL 75%
Intestazione (non inclusa):Intestazione (non inclusa):
Riga 1: Riga 1:
{{RigaIntestazione|30|LETTERA DI RANIERI CALZABIGI|}}
Corpo della pagina (da includere):Corpo della pagina (da includere):
Riga 1: Riga 1:


Tremola nelle faci;... a mezzo il corso
<noinclude><poem></noinclude>::::Tremola nelle faci;... a mezzo il corso
Non è la notte... Gelido sudore
::::Non è la notte... Gelido sudore
Mi scorre sopra le aggricciate carni...
::::Mi scorre sopra le aggricciate carni...
Perché?... Teme di me?... Io son qui solo...
::::Perché?... Teme di me?... Io son qui solo...
Riccardo ama Riccardo... Ed io... son io...
::::Riccardo ama Riccardo... Ed io... son io...
V’è qui un sicario?... No... Si... io vi sono...
::::V’è quí un sicario?... No... ... io vi sono...
Dunque fuggiam... Che... da me stesso?... Si,
::::Dunque fuggiam... Che... da me stesso?... ,
Da me stesso. Perché?... Perché vendetta
::::Da me stesso. Perché?... Perché vendetta
Non faccia... Come!... in me di me? Io m’amo...
::::Non faccia... Come!... in me di me? Io m’amo...
M’amo? per qual ragion? per qualche bene
::::M’amo? per qual ragion? per qualche bene
Ch’io mi sia fatto? Ah! no: m’odio più tosto
::::Ch’io mi sia fatto? Ah! no: m’odio piú tosto
Per mille abbominevoli, odiosi
::::Per mille abbominevoli, odiosi
Delitti che ho commesso... Un scellerato
::::Delitti che ho commesso... Un scellerato
Io son... Mento... Noi sono. O stolto, meglio
::::Io son... Mento... Nol sono. O stolto, meglio
Parla di te;... non adularti, o stolto...
::::Parla di te;... non adularti, o stolto...
La mia coscienza ha mille lingue; ognuna
::::La mia coscienza ha mille lingue; ognuna
Fa il suo racconto, e ciaschedun racconto
::::Fa il suo racconto, e ciaschedun racconto
Condanna me di scellerato ed empio...
::::Condanna me di scellerato ed empio...
Spergiuro,... e quanto esser si può spergiuro;
::::Spergiuro,... e quanto esser si può spergiuro;
Ed assassino, il più atroce di quanti
::::Ed assassino, il piú atroce di quanti
Sian stati mai. Tanti delitti miei,
::::Sian stati mai. Tanti delitti miei,
E orrendi tutti, al tribunal son tutti,
::::E orrendi tutti, al tribunal son tutti,
Gridando: È reo, è reo... Son disperato...
::::Gridando: È reo, è reo... Son disperato...
Niun fra’ viventi m’ama: niun, s’io moro,
::::Niun fra’ viventi m’ama: niun, s’io moro,
Avrà di me pietà. Come l’avrebbe,
::::Avrá di me pietá. Come l’avrebbe,
S’io di me stesso in me pietà non sento?
::::S’io di me stesso in me pietá non sento?
Tutti gli spettri di color ch’io uccisi,
::::Tutti gli spettri di color ch’io uccisi,
Veder mi parve alla mia tenda, e tutti
::::Veder mi parve alla mia tenda, e tutti
Minacciarmi vendetta al nuovo giorno; etc .
::::Minacciarmi vendetta al nuovo giorno; ''etc.''</poem>

Nella stessa tragedia la regina Elisabetta, vedova d’Edoardo IV,
a Riccardo che le chiede la figlia in moglie, e le domanda in qual
Nella stessa tragedia la regina Elisabetta, vedova d’Edoardo IV, a Riccardo che le chiede la figlia in moglie, e le domanda in qual maniera possa meritar l’amore della principessa, cosí risponde:

maniera possa meritar l’amore della principessa, cosi risponde:
<poem>
Mandale, per colui che i suoi fratelli
::::Mandale, per colui che i suoi fratelli
Empio svenò, due sanguinosi cori ;
::::Empio svenò, due sanguinosi cori;
E siano in essi i nomi lor scolpiti.
::::E siano in essi i nomi lor scolpiti.
Ella allor piangerà; tu le presenta
::::Ella allor piangerá; tu le presenta
In quell’istante insanguinato velo,
::::In quell’istante insanguinato velo,
Che degli amati suoi germani il sangue
::::Che degli amati suoi germani il sangue
Bevve, e comanda a lei che se ne asciughi
::::Bevve, e comanda a lei che se ne asciughi
Gli occhi bagnati in pianto. E se non basta
::::Gli occhi bagnati in pianto. E se non basta
Questo tuo dono, e di te degno dono,
::::Questo tuo dono, e di te degno dono,
A far che t’ami, ancor le scrivi; tutte
::::A far che t’ami, ancor le scrivi; tutte<noinclude></poem></noinclude>