Pagina:Alfieri, Vittorio – Tragedie, Vol. I, 1946 – BEIC 1727075.djvu/34: differenze tra le versioni
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rileggo, dello scioglimento. More la donzella uccisa dal padre: si |
Appunto nella Virginia, non son contento, quante volte la rileggo, dello scioglimento. More la donzella uccisa dal padre: si solleva il popolo: ma lo scellerato Appio, dopo tanti e sí odiosi e |
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sí esecrandi misfatti; dopo avere, colla sua tirannica libidine, eccitata in un padre tanto benemerito di Roma una disperazione cosí compassionevole e necessaria; dopo esserci stato dipinto nel corso intiero dell’azione, degno dell’abborrimento di ognuno, ed aver destata negli animi nostri questa sensazione; costui, non solo non paga colla morte la pena di tanti delitti in conformitá della storia, ma trionfa, ma ancora minaccia e il misero Virginio e la tumultuante plebe: e altro non si può arguire dagli ultimi suoi impudenti discorsi, se non che, e per lo meno, ei rimanga impunito. Questa catastrofe inaspettata, e contraria alle leggi della tragedia, e piú ancora a quel desiderio che ella con tanto senno e maestría ha insinuato negli spettatori, a forza di pennelleggiare vigorosamente il carattere iniquo del decemviro, deve necessariamente rimandarli mal soddisfatti, e rammaricati nel vedere esultante l’abborrito personaggio, e oppressa e straziata la virtú. A mio credere, per ben |
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solleva il popolo: ma lo scellerato Appio, dopo tanti e si odiosi e |
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si esecrandi misfatti; dopo avere, colla sua tirannica libidine, ecci¬ |
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tata in un padre tanto benemerito di Roma una disperazione cosi |
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Anche lo scioglimento di Antigone può forse non soddisfare tutti i lettori. So benissimo che il carattere infame di Creonte è tale, che la morte di un figlio, e unico, non deve portarlo alla disperazione. Ma i pochi versi co’ quali ei chiude l’azione, possono far pensare che questa morte sia per lui indifferente, quando per altro si è egli mostrato assai compiacente, assai debole per il figlio, nel corso della tragedia. Ha impiegato ogni mezzo per soddisfare i di lui amori; né i suoi rimproveri, né le sue minacce, han potuto indurlo a prendere la minima precauzione di prudenza. L’affetto paterno è dunque dominante in Creonte; ma quando Emone sopra gli occhi suoi si uccide, egli non fa che prevedere con freddezza il castigo del cielo. |
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compassionevole e necessaria; dopo esserci stato dipinto nel corso |
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intiero delPazione, degno dell’abborrimento di ognuno, ed aver de¬ |
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Io poi nel Filippo avrei voluto che quel tiranno, nel fine dell’ultima scena, avesse allontanato Gomez, e fosse rimasto solo a pascere lo sguardo con atroce delizia, e di lui degna, dell’orrido spettacolo del figlio e della sposa estinti; e che in pochi sensi e feroci di scherno per quegl’infelici, saziasse la sua mostruosa vendetta con esultanza e compiacenza; dichiarando la loro innocenza, e il sacrifizio che fatto ne aveva alla sola sua nera gelosia. Cosí, penso, sarebbero state date le ultime pennellate all’orribil suo |
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stata negli animi nostri questa sensazione; costui, non solo non |
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paga colla morte la pena di tanti delitti in conformità della storia, |
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ma trionfa, ma ancora minaccia e il misero Virginio e la tumul¬ |
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tuante plebe: e altro non si può arguire dagli ultimi suoi impudenti |
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discorsi, se non che, e per lo meno, ei rimanga impunito. Questa |
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catastrofe inaspettata, e contraria alle leggi della tragedia, e piu |
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ancora a quel desiderio che ella con tanto senno e maestria ha |
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insinuato negli spettatori, a forza di pennelleggiare vigorosamente |
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il carattere iniquo del decemviro, deve necessariamente rimandarli |
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mal soddisfatti, e rammaricati nel vedere esultante l’abborrito per¬ |
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sonaggio, e oppressa e straziata la virtù. A mio credere, per ben |
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sbrigarsene in pochi versi. |
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Anche lo scioglimento di Antigone può forse non soddisfare |
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tutti i lettori. So benissimo che il carattere infame di Creonte è |
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tale, che la morte di un figlio, e unico, non deve portarlo alla dispe¬ |
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razione. Ma i pochi versi co’ quali ei chiude l’azione, possono far |
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pensare che questa morte sia per lui indifferente, quando per altro |
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si è egli mostrato assai compiacente, assai debole per il figlio, nel |
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corso della tragedia. Ha impiegato ogni mezzo per soddisfare i di |
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lui amori; né i suoi rimproveri, né le sue minacce, han potuto in¬ |
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durlo a prendere la minima precauzione di prudenza. L’affetto pa¬ |
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terno è dunque dominante in Creonte; ma quando Emone sopra |
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gli occhi suoi si uccide, egli non fa che prevedere con freddezza |
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il castigo del cielo. |
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Io poi nel Filippo avrei voluto che quel tiranno, nel fine del¬ |
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l’ultima scena, avesse allontanato Gomez, e fosse rimasto solo a |
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pascere lo sguardo con atroce delizia, e di lui degna, delborrido |
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spettacolo del figlio e della sposa estinti; e che in pochi sensi e |
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feroci di scherno per quegl’infelici, saziasse la sua mostruosa ven¬ |
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detta con esultanza e compiacenza; dichiarando la loro innocenza, |
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e il sacrifizio che fatto ne aveva alla sola sua nera gelosia. Cosi, |
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penso, sarebbero state date le ultime pennellate all’orribil suo |