Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1910, IX.djvu/217: differenze tra le versioni
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{{sc|Cavaliere}}. (Quello che voi chiamate contegno, io lo chiamerei |
{{sc|Cavaliere}}. (Quello che voi chiamate contegno, io lo chiamerei temerità, impertinenza). {{Ids|(al Marchese)}} |
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temerità, impertinenza). {{Ids|(al Marchese)}} |
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{{sc|Conte}}. Cara Mirandolina, io vi parlerò in pubblico, non vi darò |
{{sc|Conte}}. Cara Mirandolina, io vi parlerò in pubblico, non vi darò l’incomodo di venire nella mia camera. Osservate questi orecchini. Vi piacciono? |
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l’incomodo di venire nella mia camera. Osservate questi orecchini. |
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Vi piacciono? |
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{{sc|Mirandolina}}. Belli. |
{{sc|Mirandolina}}. Belli. |
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{{sc|Mirandolina}}. Perchè mi vuol ella donare quegli orecchini? |
{{sc|Mirandolina}}. Perchè mi vuol ella donare quegli orecchini? |
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{{sc|Marchese}}. Veramente sarebbe un gran regalo! Ella ne ha de’ |
{{sc|Marchese}}. Veramente sarebbe un gran regalo! Ella ne ha de’ più belli al doppio. |
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più belli al doppio. |
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{{sc|Conte}}. Questi sono legati alla moda. Vi prego riceverli per amor mio. |
{{sc|Conte}}. Questi sono legati alla moda. Vi prego riceverli per amor mio. |
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{{sc|Conte}}. Se non li prendete, mi disgustate. |
{{sc|Conte}}. Se non li prendete, mi disgustate. |
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{{sc|Mirandolina}}. Non so che dire.... mi preme tenermi amici gli |
{{sc|Mirandolina}}. Non so che dire.... mi preme tenermi amici gli avventori della mia locanda. Per non disgustare il signor Conte, li prenderò. |
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avventori della mia locanda. Per non disgustare il signor Conte, |
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li prenderò. |
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{{sc|Cavaliere}}. (Oh che forca!) {{Ids|(da sè)}} |
{{sc|Cavaliere}}. (Oh che forca!) {{Ids|(da sè)}} |
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{{sc|Conte}}. Che dite di quella prontezza di spirito? {{Ids|(al Cavaliere)}} |
{{sc|Conte}}. Che dite di quella prontezza di spirito? {{Ids|(al Cavaliere)}} |
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{{sc|Cavaliere}}. (Bella prontezza! Ve li mangia, e non vi ringrazia |
{{sc|Cavaliere}}. (Bella prontezza! Ve li mangia, e non vi ringrazia nemmeno). |
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nemmeno). |
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{{sc|Marchese}}. Veramente, signor Conte, vi siete acquistato un gran |
{{sc|Marchese}}. Veramente, signor Conte, vi siete acquistato un gran merito. Regalare una donna in pubblico, per vanità! Mirandolina, vi ho da parlare a quattr’occhi, fra voi e me: son Cavaliere. |
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merito. Regalare una donna in pubblico, per vanità! Mirandolina, |
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vi ho da parlare a quattr’occhi, fra voi e me: son Cavaliere. |
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{{sc|Mirandolina}}. (Che arsura! Non gliene cascano). (da sè) Se altro |
{{sc|Mirandolina}}. (Che arsura! Non gliene cascano). (da sè) Se altro non mi comandano, io me n’anderò. |
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non mi comandano, io me n’anderò. |
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{{sc|Cavaliere}}. Ehi! padrona. La biancheria che mi avete dato, non |
{{sc|Cavaliere}}. Ehi! padrona. La biancheria che mi avete dato, non mi gusta. Se non ne avete di meglio, mi provvederò. {{Ids|(con disprezzo)}} |
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mi gusta. Se non ne avete di meglio, mi provvederò. {{Ids|(con disprezzo)}} |
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{{sc|Mirandolina}}. Signore, ve ne sarà di meglio. Sarà servita, ma |
{{sc|Mirandolina}}. Signore, ve ne sarà di meglio. Sarà servita, ma mi pare che la potrebbe chiedere con un poco di gentilezza. |
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mi pare che la potrebbe chiedere con un poco di gentilezza. |