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raggio incidente col raggio emerso diretto all’occhio dell’osservatore, si comincierà a trovare che quest’angolo è zero per un’incidenza perpendicolare, e che il suo valore cresce fino ad un certo limite di incidenza, limite che per l’acqua fu riconosciuto essere di 59° 23’ 30’’ (raggi rossi): nel qual caso la deviazione per una riflessione sola sarà di 42° l’40’’.
raggio incidente col raggio emerso diretto all’occhio dell’osservatore, si comincierà a trovare che quest’angolo è zero per un’incidenza perpendicolare, e che il suo valore cresce fino ad un certo limite di incidenza, limite che per l’acqua fu riconosciuto essere di <math>59^o23'30''</math> (raggi rossi): nel qual caso la deviazione per una riflessione sola sarà di <math>42^ol'40''</math>.


Per vedere come l’angolo di deviazione totale arrivi ad un limite (fig. III), è necessario osservare ch’esso ha per valore il doppio dell’arco I’’ O. Infatti:
Per vedere come l’angolo di deviazione totale arrivi ad un limite (fig. III), è necessario osservare ch’esso ha per valore il doppio dell’arco <math>I''O</math>. Infatti:


{{Centrato|<math>\frac {1}{2} \left( II'-mn\right)=Iq-ml''=Ip+pq-mI''</math>}}
...............
{{Centrato|<math>=mo+I''o-mI''=mI''+2i''O-mI''=2I''O</math>}}


Siano pertanto due raggi paralleli ''SI’ SI’’'' incidenti (fig. II): man mano che l’arco diviene più obliquo i raggi rifratti si inclinano e arriva un termine nel quale le estremità di due di essi si incontrano e si confondono in un punto ''b''.
Siano pertanto due raggi paralleli <math>SI' SI''</math> incidenti (fig. II): man mano che l’arco diviene più obliquo i raggi rifratti si inclinano e arriva un termine nel quale le estremità di due di essi si incontrano e si confondono in un punto <math>b</math>.


Insomma: per due raggi molto vicini si ha sempre un incidenza tale rispetto alla superficie della goccia d’acqua che, fissatone uno, fra tutti gli infiniti raggi rifratti incontranti il suo, l’altro è il solo che lo trovi alla superficie dalla parte interna della goccia medesima. Al di là di questo limite i raggi rifratti s’incontrano dentro la goccia, e l’angolo D diminuisce coll’arco ''I’’O''. Dopo tutto ciò si vede facilmente che i raggi si ''sI’'' sI’’'' corrispondono al massimo dell’angolo D, ed emergono paralleli mentre gli altri divergeranno sempre e non produrranno sull’occhio che un’impressione troppo lieve per essere sensibile.
Insomma: per due raggi molto vicini si ha sempre un incidenza tale rispetto alla superficie della goccia d’acqua che, fissatone uno, fra tutti gli infiniti raggi rifratti incontranti il suo, l’altro è il solo che lo trovi alla superficie dalla parte interna della goccia medesima. Al di là di questo limite i raggi rifratti s’incontrano dentro la goccia, e l’angolo <math>D</math> diminuisce coll’arco <math>I''O''</math>. Dopo tutto ciò si vede facilmente che i raggi si <math>sI'sI''</math> corrispondono al massimo dell’angolo <math>D</math>, ed emergono paralleli mentre gli altri divergeranno sempre e non produrranno sull’occhio che un’impressione troppo lieve per essere sensibile.


Si consideri la figura IV sia un raggio ''s'' che dopo la rifrazione dentro la sferetta acquea, prende in ''I’'' la, direzione DV. L’angolo di deviazione sarà uguale a ''2r2i + π'', ''i'' essendo l’angolo di incidenza, ''r'' l’angolo di refrazione.
Si consideri la figura IV sia un raggio <math>s</math> che dopo la rifrazione dentro la sferetta acquea, prende in <math>I'</math> la, direzione <math>DV</math>. L’angolo di deviazione sarà uguale a <math>2r-2i+\pi</math>, <math>i</math> essendo l’angolo di incidenza, <math>r</math> l’angolo di refrazione.


Infatti, la somma dei quattro angoli di un quadrilatero,
Infatti, la somma dei quattro angoli di un quadrilatero,