Teatro Historico di Velletri/Fedeltà de' Velletrani: differenze tra le versioni

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Conobbe Adriano Baglione<ref>Adriano Baglioni (1527 - 1574), discendente della casata Baglioni, Signori di Perugia, dalla quale fu costretto a fuggire con suo fratello, Astrorre, dopo l'omicidio del padre da parte di Orazio Baglioni che divenne signore della città. Divenne anch'egli un abile condottiero e prestò servizio per Enrico II, re di Francia. Dietro la promessa di riavere la signoria di Perugia da parte di papa Paolo IV, se avesse combattuto contro le truppe spagnole di Carlo V che, alla guida di Fernando Alvarez da Toledo, duca d'Alba, avevano invaso la campagna romana, combattè a Velletri contro il condottiero filo-imperiale Ascanio della Cornia, dopo che quest'ultimo, accusato di tradimento mentre era al servizio del Papa, si era rifugiato a Napoli ed era passato al nemico.</ref> la fedeltà de' Velletrani, perchè al tempo di Paolo Quarto Sommo Pontefice, guerreggiando contro lo Stato Ecclesiastico il Duca d'Alva per haver seco uniti non solo Italiani, e Spagnoli, ma ancora li Soldati dell'Imperatore; il Duca di Paliano Nipote del Papa mandò alla fortificatione di Velletri Ascanio della Corgnia, huomo di gran stima, con titolo di suo Luogotenente, ma mentre faceva attendere alla fortificatione della Città, fù stimato sospetto al Sommo Pontefice, per alcune lettere ritrovate, ò pure per esser stato nominato nella Cifra dell'Adversario, tra Confidenti del Rè di Spagna, e dell'Imperatore. E perciò il Papa di notte mandò a Velletri Papirio Capizucchi Sergente Maggiore in Roma<ref>Papirio Capizucchi (c. 1510 - 1566), appartenente alla nobile famiglia romana, il 9 marzo 1553 fu nominato da Paolo IV Sergente Maggiore dell'esercito pontificio. Dopo il fallito inseguimento del Cornia, dovette fare rapidamente ritorno a Roma, minacciata dagli Spagnoli giunti fino a San Paolo.</ref>, con quattrocento Pedoni à farlo prendere, et Egli accorto, se ne fuggì in Nettuno, dove diede falsa voce, che li Soldati, e Gente di Velletri s'erano ammutinati contro di lui, et alzati li Stendardi Imperiali; al che prestandosi credenza, per l'autorità, ch'aveva, fù raccolto, e contro Nostri, che lo seguitavano, difeso. E poi con altretanta astutia se ne fuggì à Napoli. Il Papa mandò à Velletri il Conte di Somma, e pocco doppo Adrian Baglione per Capo delli Soldati, ''ch'erano tre mila, oltre alla militia de gl'huomini della Terra, che promettevan fedeltà, e forze nella defension della Patria loro, e era munità così d'Artigliaria, e monitione di Polvere, come anco di vettovaglie''. Quindi essendosi minacciato dal Duca d'Alva di voler assediar Velletri, il Baglione non ne faceva contro alcuno, perchè conosceva la gran fedeltà delli Velletrani verso Chiesa Santa, registrarò le parole dell'Autore<ref>In questo caso il Teoli cita testualmente dall'opera di Roseo Mambrino (morto intorno al 1580), autore di un ''Commentario al compendio dell'Historia del regno di Napoli'' di Pandolfo Collenuccio, pubblicato nel 1558.</ref>. ''Adrian Baglione Capo del Presidio di Velletri s'era dentro così ben fortificato, che poco stimava i nemici, che minacciavano d'andar à porgli l'assedio, havendovi vintidue Insegne di bella Gente Italiana, et havendo il Popolo fidato, del quale poteva ben star sicuro, che oltre l'esser buono Ecclesiastico, e fedele à Santa Chiesa, non era molto amico de' Signori i Colonnesi scacciati dal Papa''.<br>
Raggionevolmente dunque Velletri vien chiamata Fedele, Divota, et Obediente à Chiesa Santa, et à Sommi Pontefici. Papa Urbano Secondo (altre Scritture più antiche non furono trovate) in un Breve, ''Dat. Romæ Id. 8. Iulii .... per Manus Ioanniis dictæ Romanæ Eccl. Diaconi Cardinalis, et Vicecancell. <small>M.LXXXIX.</small> Indict. xy.'' chiama li Velletrani fedeli à San Pietro, dicendo, ''Urbanus Episcopus Servuum Servorum Dei, Omnibus Velletrensibus Clericis, et Laiciis Beato Petro Fidelibus, etc.'' e dispiega la fedeltà de' Velletrani in quella guisa, che si registra nel seguente Breve di Papa Gregorio Nono.<br>
Papa Pascale Secondo in un Breve, ''Dat. Laterani per Manus Ioannis S.R.E. Pontificatus Anno Secundo'', dice, ''Velletranæ urbis Civibus Apostoicæ Sediis fidelibus, salutem, etc''. Papa Gregorio Nono in un Breve ''Dat. Perusii per Manus Magistri Bartholomæi S.R.E. Vicecancellarii Non. Ianuarii Indictione vii Incarnationis Dominicæ, Anno <small>M.CC.XXXV.</small> Pontificatus Anno Ottavo'', dice, ''Dilectis Filiis Civibus Velitrensem Apostolicæ Sedis Fidelibus. Antiqua Progenitorum vestrorum, et vestra Fidelitas dudum ab Apostolica Sede promeruit Civitatem vestram specialis munificentiæ gratia, et singularis Libertatis Privilegio honorari, ut munerum donativa illos gaudentes efficeret, ad ad obsequendum fideliter, ut vos, et posteros animaret. Ut autem Patrum vestrorum, et vestra Fidelitas recensita constanti inflammaret ardentius ad Matris obsequia corda vestra. Fœlicis Memoriæ Urbanus Papa Secundus in suo Privilegio Civitati vestra concesso ad futurorum memoriam diligentium exanavit, qualiter pro Ecclesia invictæ Fidelitatis vestrorum Prosapia veterum ludibria experta, et verbera, vincula, et carceres, ac tandem morti cedere nescia, cunctis Ecclesiæ adversantibus fortior mente fuit. Et quia in fornace tribulationis probatur refequenterfrequenter in præclara Fidei puritate, velut obrizum rutilans micuit; Vos tamquam veri Palmites ex nobili, et memoranda illa Progenie pullulantes illius nitimini è vestigio sectari vestigia, dum pro Sede Apostoica damna rerum, et exterminia bonorum, contemptas personas audacter periculis exponentes in faucibus hostium constituti. Unde quoniam in tentationibus nostris permanetis nobiscum fideliter, disponimus vos velut domesticam Familiam, etc.'' <br>
L'istesso Pontefice in un'altro Breve ''Dat. Perusii iv. Nonas Ianuarii, Pontificatus Anno Octavo'', dice, ''Dilectis Filiis Rectori, et Populo Veliterno Salutem, etc. Fidei vestræ, ac progenitorum vestrorum experta Constantia clarius enitescens, ut aurum, quod igne probatur, eo vos efficit Deo, et Hominibus gratiores, quo fulgentes conspecturis, per exemplum Corda multorum vacillantium confortastis, pusillanimes ad Fidelitatem Apostolicæ Sedis ardentius animando. In quo licet factum sit, quod Civitatis vestræ decebat gloriam, et honorem; quia tamen ex debito laudabiliter prestito non indigne meritum comparatur, constituistis Nos vobis exinde debitores, ut super gravaminibus vestris innumeris debeamus salubriter providere. Et quidem longum esset, etc. Verum virtutis perseverantia adversis cedere nescia, tunc magis enituit, cum amplius turbationis procella desævit. Vos enim non veriti damna rerum, non expavescentes pericula personarum, sed habentes oculos mentis vestræ ad Romanam Ecclesiam, cuius estis Filii, et Fideles, cum ea semper in tentationibus suis imperterriti persitistis, non deficientes, sed in eius devotione crescentes et Fide, inter præssuras varias, et diversas, ita ut, quod auro Fornax, hoc invicta fortitudinis vestræ fecisse tentatio videatur, quaropter, etc.''.
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