Sommario della storia d'Italia/1516: differenze tra le versioni

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Il campo del Papa restò allora in tanto pericolo e disdetta, che, sempre che alcuno di quello si scontrava, o per arte o a caso, con li avversarii, ne andava col peggio. I condottieri erano divisi tra loro; i fanti non ubbidivano a nessuno, ed attendevono solo a rubare li amici, e farsi pagare; ed essendo di tante nazioni, spesso combattevano intra loro. Leone avendo notizia di questi disordini, si volse a mandarvi Legato il cardinale di Bibbiena, uomo molto destro nelle azioni del mondo, ma della guerra al tutto inesperto; e però in campo non condusse seco riputazione; pure lo riordinò alquanto, ma non di qualità che li inimici non pigliassino animo a uscire dello stato di Urbino, e andare verso Perugia. E sendo stati certi di intorno a quella, Giampaulo con accordo li fece partire; perchè provvidde che li Perugini dettono a Francesco Maria scudi seimila, il quale ritirato con li suoi, si voltò verso Anghiari ed il Borgo, terre de' Fiorentini, dove trovò maggiore difficultà, che nelle terre della Chiesa; ed il Borgo, ancora che avesse le mura deboli, e vi fusse una parte che aderisse a Francesco Maria, nondimeno, per diligenzia ed animo di Luigi Guicciardini, che v'era commissario pe' Fiorentini, si salvò.
 
Lorenzo, dopo che fu stato malato tre mesi in Ancona, per la diligenzia de' medici fu libero, e tornato prima in Firenze, e poi andato verso il Borgo; ridusse in modo le genti sue, che li nimici cominciarono a temere. Accadde ancora, che Carlo e Francesco, come Principi grandi, non stavano senza sospetto l'uno dell'altro, e ciascuno di loro dubitava che Leone non tirasse l'altro alla volontà sua: e però ognuno di loro pensò essere il primo a levargli la guerra da dosso. E Carlo mandò in campo di Francesco Maria, don Ugo Moncada<ref>Hugo de Moncada (1466 - 1528) era un politico e condottiero militare spagnolo, di nobili origini, discendeva dai duchi di Bavaria, fu Vicerè di Napoli dal 1527 al 1528. ''N.d.C.''</ref>; e Francesco mandò a Roma monsignor dell'Escù, fratello d'Utrech, e don Ugo praticò con li fanti spagnuoli, che erono con Francesco Maria; e l'Escù fece tenere pratica co' Guasconi ed altri Franzesi che erono in quel campo.