Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1923, XXII.djvu/269: differenze tra le versioni

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{{sc|Geronte}}. {{Ids|(Entrando per la porta di mezzo, e vedendo in atto d’amicizia Angelica e Dorval, li crede l’uno e l’altro amorosi)}} Bene! bene! Mi consolo con voi. (''Angelica si ritira mortificata, Dorval sorride'') Che? la mia presenza v’incomoda! Avete soggezione di me? Io non condanno qualche confidenza innocente e legittima; avete fatto bene, Dorval, a prevenirla; animo, signorina, abbracciate il vostro sposo.
{{sc|Geronte}}. {{Ids|(Entrando per la porta di mezzo, e vedendo in atto d’amicizia Angelica e Dorval, li crede l’uno e l’altro amorosi)}} Bene! bene! Mi consolo con voi. {{Ids|(Angelica si ritira mortificata, Dorval sorride)}} Che? la mia presenza v’incomoda! Avete soggezione di me? Io non condanno qualche confidenza innocente e legittima; avete fatto bene, Dorval, a prevenirla; animo, signorina, abbracciate il vostro sposo.


{{sc|Angelica}}. (''Da sè'', afflitta'') (Che sento!)
{{sc|Angelica}}. {{Ids|(Da sè, afflitta)}} (Che sento!)


{{sc|Dorval}}. (''Da sè, sorridendo'') (Eccomi scoperto).
{{sc|Dorval}}. {{Ids|(Da sè, sorridendo)}} (Eccomi scoperto).


{{sc|Geronte}}. (A tutti due) Che vogliono dire queste renitenze? (''ad Angelica'') Qual modestia fuor di proposito? Quando io non vi sono, v’avvicinate, e quando arrivo, vi allontanate, (''a Dorval'') Avvicinatevi, (''ad Angelica'') appressatevi.
{{sc|Geronte}}. {{Ids|(A tutti due)}} Che vogliono dire queste renitenze? {{Ids|(ad Angelica)}} Qual modestia fuor di proposito? Quando io non vi sono, v’avvicinate, e quando arrivo, vi allontanate, {{Ids|(a Dorval)}} Avvicinatevi, {{Ids|(ad Angelica)}} appressatevi.


{{sc|Dorval}}. (''Ridendo'') Amico Geronte...
{{sc|Dorval}}. {{Ids|(Ridendo)}} Amico Geronte...


{{sc|Geronte}}. Voi ridete? voi gioite della vostra contentezza; ho ben piacer che si rida; ma non voglio esser impazientato. Intendete, signor amoroso giocondo? Venite qui. Ascoltatemi.
{{sc|Geronte}}. Voi ridete? voi gioite della vostra contentezza; ho ben piacer che si rida; ma non voglio esser impazientato. Intendete, signor amoroso giocondo? Venite qui. Ascoltatemi.
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{{sc|Dorval}}. Ma ascoltate voi prima...
{{sc|Dorval}}. Ma ascoltate voi prima...


{{sc|Geronte}}. (''Ad Angelica'') Qui, qui, anche voi, qui.
{{sc|Geronte}}. {{Ids|(Ad Angelica)}} Qui, qui, anche voi, qui.


{{sc|Angelica}}. (''Piangendo'') Mio caro zio...
{{sc|Angelica}}. {{Ids|(Piangendo)}} Mio caro zio...


{{sc|Geronte}}. Voi piangete? Povera bambina! (''prendendola per la mano'') Venite qui, (''la fa venire nel mezzo della scena, poi si volge a Dorval dicendo'') la tengo.
{{sc|Geronte}}. Voi piangete? Povera bambina! {{Ids|(prendendola per la mano)}} Venite qui, {{Ids|(la fa venire nel mezzo della scena, poi si volge a Dorval dicendo)}} la tengo.


{{sc|Dorval}}. Volete voi lasciarmi parlare?
{{sc|Dorval}}. Volete voi lasciarmi parlare?


{{sc|Geronte}}. (''A Dorval, con vivacità'') Tacete.
{{sc|Geronte}}. {{Ids|(A Dorval, con vivacità)}} Tacete.


{{sc|Angelica}}. Mio zio...
{{sc|Angelica}}. Mio zio...


{{sc|Geronte}}. (''Vivamente'') Tacete. (''cambiando tuono dice tranquillamente'') Vengo ora dal notaro, tutto è pronto, la minuta è fatta, questa sera porterà il contratto, e noi lo soscriveremo.
{{sc|Geronte}}. {{Ids|(Vivamente)}} Tacete. {{Ids|(cambiando tuono dice tranquillamente)}} Vengo ora dal notaro, tutto è pronto, la minuta è fatta, questa sera porterà il contratto, e noi lo soscriveremo.


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