Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1912, XIV.djvu/466: differenze tra le versioni
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E se Don Carolina vi licenzia di casa, come farà Paoluccio con |
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bastonato, se avessi queste massime. Trovati una buona dote, |
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e poi maritati, se pure hai voglia di maritarti. |
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{{Sc|Placida.}} Sarà quel che sarà? Col semplice salario, che vi guadagnate in due, come fareste, se vi sopravvenissero de’ figliuoli? E se Don Berto vi licenzia di casa, come farà Paoluccio con la signora sposa? Ella ha far le calzette, ed egli il vagabondo per le contrade. Oh la bella figura che voi farete! Briccone, ti fideresti forsi della gioventù della moglie? Meriteresti di essere bastonato, se avessi queste massime. Trovati una buona dote, e poi maritati, se pure hai voglia di maritarti. |
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che ha cento zecchini d’oro. |
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li quattrini? Cosa può guadagnare all’anno? Dodici scudi? O |
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ella ruba al padrone; o te li promette per ingannarti. Lascia |
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che io le parli, che senta un poco con qual fondamento lo dice. |
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Non t’imbarcare così alla cieca. Sarà quel che sarà? Povero |
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sciocco! Passano presto i furori del primo amore, e succede |
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poi il pentimento, e si ci pensa, quando non vi è più tempo. |
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{{Sc|Placida.}} Cento zecchini d’oro? come li può avere? Si seminano li quattrini? Cosa può guadagnare all’anno? Dodici scudi? O ella ruba al padrone; o te li promette per ingannarti. Lascia che io le parli, che senta un poco con qual fondamento lo dice. Non t’imbarcare così alla cieca. Sarà quel che sarà? Povero sciocco! Passano presto i furori del primo amore, e succede poi il pentimento, e si ci pensa, quando non vi è più tempo. |
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{{Sc|Paoluccio.}} Dice bene, signore. Veggo benissimo, che il matrimonio |
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non fa per me, e se mai.... |
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{{Sc|Paoluccio.}} Dice bene, signore. Veggo benissimo, che il matrimonio non fa per me, e se mai.... |
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{{Sc|Placida.}} Guarda nell’anticamera, che mi pare di sentir gente. |
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dire, come dice il proverbio, un buon pasto e cento guai), {{Ids|(parte)}} |
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ha cervello. Tutti fanno alla peggio. |
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{{Sc|Placida.}} Venga pure, ch’è padrone. |
{{Sc|Placida.}} Venga pure, ch’è padrone. |
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{{Sc|Paoluccio.}} Credo che quel signore sia dilettante assai di pittura, |
{{Sc|Paoluccio.}} Credo che quel signore sia dilettante assai di pittura, osserva i quadri con una grande attenzione. Gli ho dimandato tre volte che cosa voleva, ed egli non mi ha risposto nè meno. |
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osserva i quadri con una grande attenzione. Gli ho dimandato |
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tre volte che cosa voleva, ed egli non mi ha risposto né meno. |
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{{Sc|Placida.}} Doveva essere astratto. Egli patisce assaissimo le astrazioni. |
{{Sc|Placida.}} Doveva essere astratto. Egli patisce assaissimo le astrazioni. |
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