Pagina:Le Novelle Indiane Di Visnusarma, UTET, 1896.djvu/187: differenze tra le versioni

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LIBRO QUARTO
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Ora s’incomincia il quarto libro che ha per soggetto la perdita di ciò che si è acquistato, e di cui questi sono i primi versi:
Ora s’incomincia il quarto libro che ha per soggetto la perdita di ciò che si è acquistato, e di cui questi sono i primi versi:
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<poem>{{Colonna}}
{{indent|3|Chi non perde sua saggezza}}{{indent|2|In alcun nuovo accidente,}}{{indent|2|Ogni ostacolo più reo}}
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{{indent|2|Passa e vince allegramente,}}{{indent|2|Come un giorno il scimio fe’}}{{indent|2|Che nell’acqua discendè<ref>Così secondo il testo di Calcutta. Quello del {{AutoreCitato|Johann Kosegarten|Kosegarten}} ha: Chi in sua stoltizia, per le lusinghe altrui, lascia andare ciò che ha acquistato, resta ingannato come lo stolido delfino fu ingannato dallo scimio.</ref>.}}
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<poem>Chi non perde sua saggezza
In alcun nuovo accidente,
Ogni ostacolo più reo
Passa e vince allegramente,
Come un giorno il scimio fe’
Che nell’acqua discendé (1).</poem>


Così, intanto, s’ode raccontare:
Così, intanto, s’ode raccontare:


C’era una volta in una regione vicina al mare un grande albero di pomi rosati che sempre aveva frutti. Là abitava anche un scimio di nome Ractamuca. Sotto quell’albero, uscendo dalle acque del mare, un giorno venne anche a posarsi sul’estrema sponda ricoperta di sabbia finissima un delfino di nome Vicaralamuca. Allora Ractamuca gli disse: Tu mi sei un ospite mo’ venuto. Perciò mangia tu di questi pomi rosati che ora ti darò, simili in tutto all’ambrosia. Perché è stato detto:
C’era una volta in una regione vicina al mare un grande albero di pomi rosati che sempre aveva frutti. Là abitava anche un scimio di nome Ractamuca. Sotto quell’albero, uscendo dalle acque del mare, un giorno venne anche a posarsi sul’estrema sponda ricoperta di sabbia finissima un delfino di nome Vicaralamuca. Allora Ractamuca gli disse: Tu mi sei un ospite mo’ venuto. Perciò mangia tu di questi pomi rosati che ora ti darò, simili in tutto all’ambrosia. Perchè è stato detto:
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<poem>{{Colonna}}
<poem>O sia amico o sia nemico,
{{indent|3|O sia amico o sia nemico,}}{{indent|2|Sapïente o mentecatto,}}{{indent|2|Sempre l’ospite che giunge}}{{indent|2|Quando il sacrificio è fatto}}{{indent|2|Ai Celesti, guida al ciel}}{{indent|2|T’è quell’ospite fedel.}}{{indent|1|Ad ospite che giunge in sulla fine}}D’un sacrificio a tutti Dei celesti
Sapiente o mentecatto,
Sempre l’ospite che giunge
Quando il sacrificio è fatto
Ai Celesti, guida al ciel
T’è quell’ospite fedel.
Ad ospite che giunge in sulla fine
D’un sacrificio a tutti Dei celesti
O a un banchetto funeral, nessuno
O a un banchetto funeral, nessuno
La vita o il nome a dimandar s’appresti,
La vita o il nome a dimandar s’appresti,
Non la famiglia, non ciò ch’egli sa;
Non la famiglia, non ciò ch’egli sa;
Tra quei di Mànu questo detto sta.
Tra quei di Mànu questo detto sta.
Giunge ad altissimo
{{indent|4|Giunge ad altissimo}}{{indent|3|Grado colui}}
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Grado colui
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Che onora un ospite
{{FineColonna}}
Venuto a lui,
</poem>}}
Dal lungo correre
Affaticato,
Quando l’ufficio (2)
Fatto agli Dei
È terminato.
A’ vecchi padri (3) insieme
Escon gli dei crucciati
Dalla magion di tale
Che lascia innamorati
Dalla sua casa uscir
Gli ospiti fra i sospir. -</poem>


Così avendo parlato, gli diede di quei pomi rosati, e il delfino, come ne ebbe mangito, goduto lungo tempo col scimio la felicità di stare insieme, ritornò a casa sua. Così poi sempre egli e il delfino, venendo all’ombra del pomo rosato, solevano trattenersi con piacere passando il tempo in quella lor buona compagnia. Ora, il delfino, tornando a casa, porgeva alla


Così avendo parlato, gli diede di quei pomi rosati, e il delfino, come ne ebbe mangito, goduto lungo tempo col scimio la felicità di stare insieme, ritornò a casa sua. Così poi sempre egli e il delfino, venendo all’ombra del pomo rosato, solevano trattenersi con piacere passando il tempo in quella lor buona compagnia. Ora, il delfino, tornando a casa, porgeva alla
<poem>(1) Così secondo il testo di Calcutta. Quello del Kosegarten ha: Chi in sua stoltizia, per le lusinghe altrui, lascia andare ciò che ha acquistato, resta ingannato come lo stolido delfino fu ingannato dallo scimio.
(2) Il sacrifizio.
(3) Cioè le anime degli antenati.</poem>