Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1910, IX.djvu/491: differenze tra le versioni

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quaranta; siccome lo avrebbe compiuto anche una semplice traduzione. Se ciò non camminasse a dovere, e temuto avess’io di poter venire rimproverato (come pur troppo alcuno, che in ciò non ha parte, si è divertito di fare) poco a me costava dar un’altra Commedia, ed obbligo non aveva di darla o di carattere, o interamente scritta; ma un sol soggetto potea bastare. Leggi, Lettor carissimo, il capitolo secondo della scrittura nostra, e vedrai essere stato l’impegno mio di dar otto Commedie e due Opere per ogni anno; e non dicesi: Commedie di carattere, o Commedie scritte, ma era in arbitrio mio di darne ancora a soggetto, e al più a due per anno poteva essere astretto, corrispondenti alla fatica delle due Opere che obbligato era di fare; eppure in quaranta Commedie, tre sole ne troverai a soggetto, e trentasette di carattere, intieramente scritte, con che dovrei certamente essermi acquistato non poco merito, giacche delle mie fatiche abbondevole fu reso il frutto. Sono però contentissimo di quel che onoratamente mi è stato, giusto alla convenzion, mantenuto, siccome del regalo di mezzo palco, fattomi per tre anni dall’Impresario, nell’ultimo ordine del Teatro, di venti zecchini regalatimi in cinque anni, e di alcuni pranzi offertimi gentilmente ne’ giorni dei concerti, o sian prove. Bastami che rendasi a me pure giustizia, che non vengami imputata mancanza; per lo che anche di questo articolo, siccome di tanti altri che me risguardano, giudice ho voluto rendere il Mondo.
quaranta ; siccome lo avrebbe compiuto anche una semplice tradu-
zione. Se ciò non camminasse a dovere, e temuto avess’io di
poter venire rimproverato (come pur troppo alcuno, che in ciò non
ha parte, si è divertito di fare) poco a me costava dar un’altra
Commedia, ed obbligo non aveva di darla o di carattere, o inte-
ramente scritta ; ma un sol soggetto potea bastare. Leggi, Lettor caris-
simo, il capitolo secondo della scrittura nostra, e vedrai essere stato
r impegno mio di dar otto Commedie e due Opere per ogni
armo ; e non dicesi : Commedie di carattere, o Commedie scritte,
ma era in arbitrio mio di darne ancora a soggetto, e al più a
due per anno poteva essere astretto, corrispondenti alla fatica delle
due Opere che obbligato era di fare ; eppure in quaranta Com-
medie, tre sole ne troverai a soggetto, e trentasette di carattere,
intiercimente scritte, con che dovrei certamente essermi acquistato
non poco merito, giacche delle mie fatiche abbondevole fu reso il
frutto. Sono però contentissimo di quel che onoratamente mi è stato,
giusto alla convenzion, mantenuto, siccome del regalo di mezzo
palco, fattomi per tre anni dall’Impresario, nell’ultimo ordine del
Teatro, di venti zecchini regalatimi in cinque anni, e di alcuni
prémzi offertimi gentilmente ne’ giorni dei concerti, o sian prove.
Bastami che rendasi a me pure giustizia, che non vengami imputata
mancanza; per lo che anche di questo articolo, siccome di tanti
altri che me risguardano, giudice ho voluto rendere il Mondo.


Rifacciamoci ora da capo, ragionando della ''Donna vendicativa'', ultima Commedia della mia accennata condotta. Fu da me consegnata nel Carnovale dell’anno 1752, a tenor dell’impegno, ma fu poi posta in iscena dal Medebach in Venezia la prima sera dell’Autunno seguente. Ciò egli avrà fatto, perchè così di comodo e di piacere gli sarà riuscito; ma alcuni spiriti capricciosi, che tutto in mala parte convertono, hanno disseminato ch’ei nella prima sera dell’Autunno suddetto la facesse rappresentare, temendo che in altro Teatro prima di lui divisassi di esporla. Conosco il carattere del Medebach, egli non è solito pensare sinistramente dei galantuomini, e sa per prova non essere io capace di farlo. Se avessi avuto la prava intenzione di prevenirlo nella
Rifacciamoci ora da capo, ragionando della Donna vendica-
tiva, ultima Commedia della mia accennata condotta. Fu da me
consegnata nel Carnovale dell’anno 1752, a tenor dell’impegno,
ma fu poi posta in iscena dal Medebach in Venezia la prima
sera dell’Autunno seguente. Ciò egli avrà fatto, perchè così di
comodo e di piacere gli sarà riuscito ; ma alcuni spiriti capric-
ciosi, che tutto in mala parte convertono, hanno disseminato ch’ei
nella prima sera dell’Autunno suddetto la facesse rappresentare,
temendo che in altro Teatro prima di lui divisassi di esporla.
Conosco il carattere del Medebach, egli non è solito pensare sini-
stramente dei galantuomini, e sa per prova non essere io capace
di farlo. Se avessi avuto la prava intenzione di prevenirlo nella
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