Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1910, IX.djvu/442: differenze tra le versioni

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{{sc|Leandro}}. Pare a voi che questo sonetto sia da lacerare?
{{sc|Leandro}}. Pare a voi che questo sonetto sia da lacerare? {{Ids|(glielo leva di mano)}}
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{{sc|Ottavio}}. Sarà bello, io sarò di cattivo gusto.
{{sc|Ottavio}}. Sarà bello, io sarò di cattivo gusto.
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{{sc|Ottavio}}. Fatelo.
{{sc|Ottavio}}. Fatelo.


{{sc|Leandro}}. « Farò co’ versi miei giusta vendetta
{{poem t|Leandro.+«Farò co’ versi miei giusta vendetta
« Di questa qual si sia virtù negletta. (parte
«Di questa qual si sia virtù negletta. {{Ids|(parte)|r}}}}
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Ottavio, Lelio, Brighella e Caffettiere.
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{{sc|Brighella}}. Coss’è sta, signor? {{Ids|(ad Ottavio)}}

{{sc|Brighella}}. Coss’ è sta, signor ? {{Ids|(ad Ottavio)}}


{{sc|Ottavio}}. Niente ; non lo conoscevo ; ho letto un suo sonetto, e
{{sc|Ottavio}}. Niente; non lo conoscevo; ho letto un suo sonetto, e non conoscendolo, mi è scappato dalla bocca una barzelletta. Una barzelletta graziosa. Gli ho detto dell’asino tre o quattro volte.
non conoscendolo, mi è scappato dalla bocca una barzelletta.
Una barzelletta graziosa. Gli ho detto dell’ asino tre o quat-
tro volte.


{{sc|Brighella}}. Védela, sior Ottavio? Queste le son quelle cose che gh’ho dito mi tante volte. L’è solito vossignoria a far de sti marroni. In loghi pubblici bisogna vardar come che se parla, co gh’è zente che no se conosse, bisogna saverse contegnir; succede spesso sti casi, che se parla de uno che se crede lontan, e el se gh’ha da visin. Ghe vol prudenza, signor, se no un zorno o l’altro la troverà quello del formaggio.
{{sc|Brighella}}. Védela, sior Ottavio ? Queste le son quelle cose che
gh’ ho dito mi tante volte. L’ è solito vossignoria a far de sti
marroni. In loghi pubblici bisogna vardar come che se parla, co
gh’ è zente che no se conosse, bisogna saverse contegnir ; succede
spesso sti casi, che se parla de uno che se crede lontan, e
el se gh’ ha da visin. Ghe voi prudenza, signor, se no un zomo
o l’altro la troverà quello del formaggio.


{{sc|Ottavio}}. Oh caro Brighella, quello che mi dà pena, non è il si-
{{sc|Ottavio}}. Oh caro Brighella, quello che mi dà pena, non è il signor Leandro. Ho qualche cosa di peggio.
gnor Leandro. Ho qualche cosa di peggio.


{{sc|Brighella}}. Coss’ è sta, qualche altra disgrazia ?
{{sc|Brighella}}. Coss’è sta, qualche altra disgrazia?


{{sc|Ottavio}}. La signora Beatrice mi ha serrata la porta in faccia, e
{{sc|Ottavio}}. La signora Beatrice mi ha serrata la porta in faccia, e non vuol più vedermi.
non vuol più vedermi.


{{sc|Brighella}}. Cossa gh’aveu fatto?
{{sc|Brighella}}. Cossa gh’aveu fatto?


{{sc|Ottavio}}. Io non le ho fatto niente. Ho detto delle barzellette,
{{sc|Ottavio}}. Io non le ho fatto niente. Ho detto delle barzellette, ed ella è montata in collera.
ed ella è montata in collera.


{{sc|Brighella}}. Eh, quella vostra lengua! Basta; andemo, vegnì con mi.
{{sc|Brighella}}. Eh, quella vostra lengua! Basta; andemo, vegnì con mi.


{{sc|Ottavio}}. Dove?
{{sc|Ottavio}}. Dove?
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