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{{Ct|f=100%|v=1|L=0px|'''Santa Maria d’Ara Bona — S. Liberatore alla Majella — Bucchianico — S. Tommaso di Caramanico — S. Angelo in Bareggio — S. Spirito sul Monte Majella — S. Maria a Canneto — S. Elia.'''}}
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S. Maria d’Arabona. Un Tempio dedicato alla Dea Orbonia o Ara Deae Bonae sorgeva sullo stesso luogo ove una volta trovavasi la Città di Aterno {{Ref|V. Schulz, op. c. pag. 58, Voi. 2°.}}. La Dea Orbona era invocata dalle madri per non rimanere orbe della prole; e Cicerone {{Ref|De Natura Deorum, lib. 3.}} ricorda più volte l’ara Bonae Deae; Tebris enim fanum in palatio, una scena mitologica, col zodiaco e delle divinità poggiate su nubi: una di esse sparge fiori a piene mani su di una giovane in ginocchio; un’altra ha in mano la lira, un’altra uno specchio, e dietro, il tempo in forma di vecchio alato con libro in mano ed alcuni vaghissimi puttini. Anche nella Pinacoteca Municipale si conservano pregevoli dipinti: un bozzetto del de Laurentiis, dono del Cav. Franchi; il ritratto dello stesso artista eseguito di sua mano; una copia della Maddalena del Quercino da Cento di Raffaello Ferrari di Chieti; una Madonna di stile giottesco; la Regina Saba, Ester ed Assuero, che appartenevano alla Chiesa del Carmine, opera dell’artista chietino, da noi ricordato, Donato Teodoro; alcune scene della vita di Pietro Celestino di Andrea Reuter fiammingo, che dipinse simili soggetti nella Chiesa di Collemaggio di Aquila; una Madonna su tavola col bambino in braccio, la quale preme le mammelle da cui spiccia latte, che ristora alcune anime purganti collocate, a metà busto, in tante buche, opera del secolo XV assai importante; una bellissima e soave sacra famiglia dipinta su ceramica; il tempio del Tricalle del Mida Chietino; il bellissimo bozzetto del Comm. Laccetti « Christus imperat », una copia del S. Girolamo del Ribera eseguita da Orazio Venere di Chieti nel secolo XVII; un S. Francesco del Caracci; S. Benedetto del Solimene; un grandioso S. Francesco di Assisi, stupendo lavoro ed assai importante per la storia dell’arte, d’ignoto autore, ma che merita di essere attentamente studiato: appartenne alla Chiesa di S. Andrea; molti oggetti dell’epoca romana; alcuni saggi di maiolica abruzzese etc. etc. Adempiamo al dovere, prima di chiudere questo articolo intorno alla illustre Città di Chieti, di porgere vivissime grazie all'egregio Cav. Cesare de Laurentiis per tutte le prove di affettuosa e squisita cortesia di cui ci ha onorato.
S. Maria d’Arabona. Un Tempio dedicato alla Dea Orbonia o Ara Deae Bonae sorgeva sullo stesso luogo ove una volta trovavasi la Città di Aterno {{Ref|V. Schulz, op. c. pag. 58, Voi. 2°.}}. La Dea Orbona era invocata dalle madri per non rimanere orbe della prole; e Cicerone {{Ref|De Natura Deorum, lib. 3.}} ricorda più volte l’ara Bonae Deae; Tebris enim fanum in palatio,
una scena mitologica, col zodiaco e delle divinità poggiate su nubi: una di esse sparge fiori a piene mani su di una giovane in ginocchio; un’altra ha in mano la lira, un’altra uno specchio, e dietro, il tempo in forma di vecchio alato con libro in mano ed alcuni vaghissimi puttini. Anche nella Pinacoteca Municipale si conservano pregevoli dipinti: un bozzetto del de Laurentiis, dono del Cav. Franchi; il ritratto dello stesso artista eseguito di sua mano; una copia della Maddalena del Quercino da Cento di Raffaello Ferrari di Chieti; una Madonna di stile giottesco; la Regina Saba, Ester ed Assuero, che appartenevano alla Chiesa del Carmine, opera dell’artista chietino, da noi ricordato, Donato Teodoro; alcune scene della vita di Pietro Celestino di Andrea Reuter fiammingo, che dipinse simili soggetti nella Chiesa di Collemaggio di Aquila; una Madonna su tavola col bambino in braccio, la quale preme le mammelle da cui spiccia latte, che ristora alcune anime purganti collocate, a metà busto, in tante buche, opera del secolo XV assai importante; una bellissima e soave sacra famiglia dipinta su ceramica; il tempio del Tricalle del Mida Chietino; il bellissimo bozzetto del Comm. Laccetti « Christus imperat », una copia del S. Girolamo del Ribera eseguita da Orazio Venere di Chieti nel secolo XVII; un S. Francesco del Caracci; S. Benedetto del Solimene; un grandioso S. Francesco di Assisi, stupendo lavoro ed assai importante per la storia dell’arte, d’ignoto autore, ma che merita di essere attentamente studiato: appartenne alla Chiesa di S. Andrea; molti oggetti dell’epoca romana; alcuni saggi di maiolica abruzzese etc. etc. Adempiamo al dovere, prima di chiudere questo articolo intorno alla illustre Città di Chieti, di porgere vivissime grazie all'egregio Cav. Cesare de Laurentiis per tutte le prove di affettuosa e squisita cortesia di cui ci ha onorato.