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''Penna in Vestìnis, quam Città di Penna hoc tempore vulgus appellat, in Apruiio praeantiqua Civitas est ac spectatae fertilitatis'', cosi l'Ughelli {{Ref|Italia Sacra, Vol. 1, col. 1111.}}. Fu dunque Penne antichissima Città de’ Vestini, e la sua origine si perde nella notte de’ tempi. Il Casale, nella Relazione intorno a Città di Penne mss. lasciò notato che un principe siriaco a nome Pacco, vinto da Giulio Cesare, avesse ottenuto dal popolo Romano il permesso di edificare tre Città, tra cui Penne: ma questa è favola, perchè molti secoli prima di Cesare Penne già esisteva; nè hanno maggior valore la congettura di Nicolò Toppi {{Ref|De magnae Curiae Vicariae splendore.}}, il quale afferma che ''regio dicta est Pinnensis a Penna; ita et vestina dieta est a Vesta, quae in his regionibus maxime colebatur, unde frequentissimus fuit Vestae nomen in foernenis in hac regione Vestina''.... e di Vincenzo Gentili {{Ref|Quadro della Città di Penne, Napoli 1832, pag. 91.}}, che la vuole edificata da una colonia di popoli, non provegnenti dalla prima dispersione falegica, ma già pervenuti a regolare forma di civile esistenza, argomento che egli cerca di provare con l’esame dello antico stemma della Città, una torra fortificata, stemma, il quale, come è notissimo, trae la sua origine del Medio-evo {{Ref|Penne, come si sa, fu Città fortificata fin dal tempo de’ Romani. Molti castelli s’innalzarono intorno ad essa: Colle Maggio, Pugliano, Colle S. Giorgio, Collalto, il Castello distrutto che sorse sullo stesso luogo ove in appresso fu fondato il Cenobio de’Minori Riformati e l’altro, al N. E. della Città, che conserva ancora al luogo il nome di Castello. Nulla di essi più resta.}}. Sventuratamente, per le scarse, incomplete e spesso favolose notizie degli antichi scrittori, la origine delle più vetuste ed illustri Città della Penisola Italica sono a noi ignote; e ripetere qui le vecchie leggende intorno a’ popoli primitivi ed alle loro molteplici immigrazioni, e le congetture, che oggi non hanno più credito, degli Storici che ci precedettero intorno alla fondazione delle Città Abruzzesi, sarebbe opera inutile e vana. L’importanza di Penne comincia ad apparire nella storia durante la seconda guerra pu- |
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Penna in Vestìnis, qnarn |
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Città di Penna |
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hoc tempore viilgns ap |
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pellai, in Apruiio praeantiqua Civitas est ac spectatae fertilitatis, cosi |
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rUghelli l). Fu dunque Penne antichissima Città de’ Testini, e la |
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sua origine si |
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perde nella notte de’ tempi. Il Casale, nella Rela |
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zione intorno a Città di Penne mss. lasciò notato che un principe siriaco |
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a nome Pacco, vinto da Giulio Cesare, avesse ottenuto dal popolo Romano |
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il permesso di edificare tre Città, tra cui Penne: ma questa è |
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favola, perchè molti secoli prima di Cesare Penne già esisteva; nò |
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hanno maggior valore la congettura di Nicolò Toppi 2), il quale afferma |
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che regio dieta est Pinnensis a Penna; ita et vestina dieta est a |
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Vesta, quae in his regionibus maxime colebatur, unde frequentissimus fuit |
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Vestae nomen in foernenis in hac regione Vestina.... e di Vincenzo Gentili |
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3), che la vuole edificata da |
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colonia di popoli, non pro |
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vegnenti dalla prima dispersione falegica, ma già pervenuti a regolare |
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forma di civile esistenza, argomento che egli cerca di provare con |
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l’esame dello antico stemma della Città, una torra fortificata, stemma, |
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il quale, come è notissimo, trae la sua origine del Medio-evo 4). Sventuratamente, |
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per le scarse, incomplete e spesso favolose notizie degli |
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antichi scrittori, la origine delle più vetuste ed illustri Città della |
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Penisola Italica sono a noi ignote; e ripetere qui le vecchie leggende |
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intorno a’ popoli primitivi |
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Storici che ci precedettero |
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Abruzzesi, sarebbe opera inutile e vana. L’importanza di Penne |
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comincia ad apparire nella storia durante la seconda guerra pu1) Italia Sacra, Voi. 1, col. 1111. |
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2) De magnae Curiae Vicariae splendore. |
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3) Quadro della Città di Penne, Napoli 1832, pag. 91. |
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4) Penne, come si sa, fu Città fortificata fin dal tempo de’ Romani. Molti |
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castelli s’innalzarono intorno ad essa: Colle Maggio, Pugliano, Colle S. Giorgio, |
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CoUalto, il Castello distrutto che sorse sullo stesso luogo ove in |
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appresso fu |
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fondato il Cenobio de’Minori Riformati e l’altro, al N. E. della Città, che conserva |
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ancora al luogo il nome di Castello. Nulla di essi più resta. |