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<small>Raccolta Mocci, Bosa, peso gr. 0,800<ref>Non credo esatta l’indicazione del peso. Nel giugno dello scorso anno ho esaminato sei esemplari del reale minuto coniato a Bosa, posseduti dagli eredi Mocci e ne ho trovato due di discreta conservazione che combinano con quelli illustrati dallo Spano, il n. i pesa gr. 0,560, il n. 2, gr. 0,690, gli altri quattro, di cattiva conservazione pesano meno di gr. 0,700. — Un bellissimo esemplare, che fa parte della mia raccolta pesa gr. 0,510.</ref>.</small>
<small>Raccolta Mocci, Bosa, peso gr. 0,800<ref>Non credo esatta l’indicazione del peso. Nel giugno dello scorso anno ho esaminato sei esemplari del reale minuto coniato a Bosa, posseduti dagli eredi Mocci e ne ho trovato due di discreta conservazione che combinano con quelli illustrati dallo Spano, il n. i pesa gr. 0,560, il n. 2, gr. 0,690, gli altri quattro, di cattiva conservazione pesano meno di gr. 0,700. — Un bellissimo esemplare, che fa parte della mia raccolta pesa gr. 0,510.</ref>.</small>


Dai qui portati documenti si rileva che prima del 15 maggio 1443 non vennero coniate monete in Sardegna, per conto dei re d’Aragona, che nel Castello di Cagliari (eccezione fatta di Villa di Chiesa che coniò ''alfonsini d’argento'' e ''alfonsini minuti'' nel primo tempo della dominazione Aragonese, cioè per Giacomo II, Alfonso IV e Pietro IV), quindi i due reali della zecca di Bosa sono da attribuirsi a Giovanni II fratello e successore di Alfonso V.
Dai qui portati documenti si rileva che prima del 15 maggio 1443 non vennero coniate monete in Sardegna, per conto dei re d’Aragona, che nel Castello di Cagliari (eccezione fatta di {{Wl|Q13661|Villa di Chiesa}} che coniò ''alfonsini d’argento'' e ''alfonsini minuti'' nel primo tempo della dominazione Aragonese, cioè per Giacomo II, Alfonso IV e Pietro IV), quindi i due reali della zecca di Bosa sono da attribuirsi a Giovanni II fratello e successore di Alfonso V.


Il documento riportato dallo Spano potrebbe solamente provare la coniazione di monete a Bosa, Alghero, Sassari, ecc. per conto dei Re d’Aragona, dopo il 1443, e non prima.
Il documento riportato dallo Spano potrebbe solamente provare la coniazione di monete a Bosa, Alghero, Sassari, ecc. per conto dei Re d’Aragona, dopo il 1443, e non prima.