Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1910, VII.djvu/439: differenze tra le versioni

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Io pure, miserabile come sorìo, sospiro veder V aspetto di que-
sta mia venerabile Protettrice, e renderle quelle grazie ch’io posso
per l’onor massimo alle Opere mie recato, e benedire quel cuor
magnanimo, che in mezzo alle mie afflizioni cotanto giubbilo mi
ha procacciato.


Verrà quel giorno per me felice, che a’ piedi dell’E. V.
gettandomi, e de’ miei casi la strana serie narrandole, vedrà quanto
bisogno io abbia della di Lei magnanima protezione; e che quel-
V amore che ha Ella per la sua Patria, e che io nutrisco per la
medesima nel miglior modo che posso, non e lo stesso in tutti, e
vi è pur troppo chi tenta deprimere il Cittadino e disonorarlo.


''Io pure, miserabile come sorìo, sospiro veder l’aspetto di questa mia venerabile Protettrice, e renderle quelle grazie ch’io posso per l’onor massimo alle Opere mie recato, e benedire quel cuor magnanimo, che in mezzo alle mie afflizioni cotanto giubbilo mi ha procacciato''.
Ma fin che giunga quel dì, non darò io della umile mia
riconoscenza alla benignità che ha per me l’È. V. una pub-
blica attestazione ? Sì, darolla. Ma come ? In qual maniera le
anime grandi si ricompensano de’ benefizi loro? Pregandole di
nuove grazie, e loro prestando il modo di segnalarsi, beneficando.


''Verrà quel giorno per me felice, che a’ piedi dell’E. V. gettandomi, e de’ miei casi la strana serie narrandole, vedrà quanto bisogno io abbia della di Lei magnanima protezione; e che quell’ amore che ha Ella per la sua Patria, e che io nutrisco per la medesima nel miglior modo che posso, non è lo stesso in tutti, e vi è pur troppo chi tenta deprimere il Cittadino e disonorarlo''.
Ecco dunque. Nobilissima Dama, che per avere Ella le mie
Commedie della generosissima grazia sua onorate, una di esse alla
di Lei protezione in modo particolarissimo raccomando, e col di
Lei nome venerabile in fronte la mando al torchio.


''Ma fin che giunga quel dì, non darò io della umile mia riconoscenza alla benignità che ha per me l’E. V. una pubblica attestazione? Sì, darolla. Ma come? In qual maniera le anime grandi si ricompensano de’ benefizi loro? Pregandole di nuove grazie, e loro prestando il modo di segnalarsi, beneficando''.
Che se taluno me sì ardito credesse, che a titolo di dono
offerirgliele io pretendessi, lo prego di me formare miglior con-
cetto, assicurandosi che la infinita distanza so io conoscere dal me-
rito dell’E. V. a quello delle Opere mie, e che soltanto per
trarne gloria ed onore, ad una sì illustre Dama la raccomando.


''Ecco dunque. Nobilissima Dama, che per avere Ella le mie Commedie della generosissima grazia sua onorate, una di esse alla di Lei protezione in modo particolarissimo raccomando, e col di Lei nome venerabile in fronte la mando al torchio''.
La Moglie Saggia, che sotto gli auspizj dell’Eccellenza
Vostra uscir deve alla luce, è costituita in tal grado di virtù op-
pressa, che degna la rende di laude e di compassione, ma per
l’un motivo e per l’altro recherà al di Lei cuore diletto e con-
solazione. Per tre ragioni si rallegrano gli animi nelle comiche
nelle tragiche Rappresentazioni; allora quando esaltar vedono
quelle virtù, che in se medesimi sono sicuri di possedere ; quando
puniti veggono i vizj, che son da loro abborriti; e quando dalle
rappresentate disgrazie sicuri e fortunati si vedono.


''Che se taluno me sì ardito credesse, che a titolo di dono offerirgliele io pretendessi, lo prego di me formare miglior concetto, assicurandosi che la infinita distanza so io conoscere dal merito dell’E. V. a quello delle Opere mie, e che soltanto per trarne gloria ed onore, ad una sì illustre Dama la raccomando''.
Giustamente giudico io pertanto, che vaglia per tutte e tre

''La'' {{Sc|Moglie Saggia}}, ''che sotto gli auspizj dell’Eccellenza Vostra uscir deve alla luce, è costituita in tal grado di virtù oppressa, che degna la rende di laude e di compassione, ma per l’un motivo e per l’altro recherà al di Lei cuore diletto e consolazione. Per tre ragioni si rallegrano gli animi nelle comiche nelle tragiche Rappresentazioni; allora quando esaltar vedono quelle virtù, che in se medesimi sono sicuri di possedere; quando puniti veggono i vizj, che son da loro abborriti; e quando dalle rappresentate disgrazie sicuri e fortunati si vedono''.

''Giustamente giudico io pertanto, che vaglia per tutte e tre''
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