Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1910, VII.djvu/418: differenze tra le versioni

{{RigaIntestazione|404|''ATTO TERZO''||s=si}}

{{Pt|giudicata.|pregiudicata.}} Pur troppo si saprà, pur troppo le genti parlano. Ah scellerato! che cosa avete voi fatto alla mia figliuola?

{{sc|Lelio}}. Niente, signora mia; le ho parlato e non altro.

{{sc|Beatrice}}. Per cagione di quella buona ragazza di Corallina; per altro ...

{{sc|Lelio}}. Certamente, Corallina è una ragazza buonissima; si è contentata di dieci<ref>Bett. e Pap.: ''trenta''.</ref> zecchini per farmi porger la mano.

{{sc|Lelio}}. Sì signora, ve lo giuro sull’onor mio.

{{Ct|c=scena|SCENA XI.}}

{{ct|c=personaggi|Corallina ''e detti''.}}

{{sc|Beatrice}}. Ah disgraziata! Ora crederò che sia innocente Rosaura? Ora crederò alla vostra modestia? Ora mi fiderò che non sia assassinata?

{{sc|Lelio}}. Uditemi, signora mia. Tant’è vero ch’io sono innocente verso la vostra figliuola, che potrei senza scrupolo sposarmi con voi.

{{sc|Beatrice}}. Siete un discolo, uno scapestrato. Per altro questa sarebbe la via per rendere la riputazione a mia figlia.

{{sc|Lelio}}. Lasciatemi nascondere. (Anco questa ha otto o diecimila ducati). {{Ids|(da sè; entra nella stanza di prima)}}

{{sc|Beatrice}}. Indegno! sposarmi! Basta ...

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