Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1910, VII.djvu/410: differenze tra le versioni
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{{sc|Florindo}}. Signor Lelio, convien credere che abbiate fatto qualche |
{{sc|Florindo}}. Signor Lelio, convien credere che abbiate fatto qualche cosa di brutto a vostro padre, poichè vi scaccia sì bruscamente. |
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cosa di brutto a vostro padre, poiché vi scaccia sì bruscamente. |
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{{sc|Lelio}}. Mi odia, non mi può vedere. |
{{sc|Lelio}}. Mi odia, non mi può vedere. |
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{{sc|Florindo}}. Ma diavolo |
{{sc|Florindo}}. Ma diavolo! Dirvi galeotto, disgraziato, sono cose che fanno inorridire. |
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fanno inorridire. |
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{{sc|Lelio}}. Ecco i titoli con cui mi onora. |
{{sc|Lelio}}. Ecco i titoli con cui mi onora. |
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{{sc|Florindo}}. Avete inteso, che ha detto che per poco passeggierete |
{{sc|Florindo}}. Avete inteso, che ha detto che per poco passeggierete ancor queste pietre? |
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ancor queste pietre? |
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{{sc|Lelio}}. Certamente io dubito |
{{sc|Lelio}}. Certamente io dubito ch’ei mi voglia far catturare. |
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{{sc|Florindo}}. Ma che mai gli avete fatto? |
{{sc|Florindo}}. Ma che mai gli avete fatto? |
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{{sc|Florindo}}. Via, posso io accomodare queste dissensioni? |
{{sc|Florindo}}. Via, posso io accomodare queste dissensioni? |
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{{sc|Lelio}}. Caro signor Florindo, volete voi adoprarvi per me? Vi sarò |
{{sc|Lelio}}. Caro signor Florindo, volete voi adoprarvi per me? Vi sarò eternamente tenuto. |
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eternamente tenuto. |
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{{sc|Florindo}}. Vostro padre ha della bontà per me. Confidatemi il |
{{sc|Florindo}}. Vostro padre ha della bontà per me. Confidatemi il motivo del suo dispiacere, e lasciatemi operare. |
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motivo del suo dispiacere, e lasciatemi operare. |
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{{sc|Lelio}}. Vi dirò. Io sono innamorato della signora Rosaura. |
{{sc|Lelio}}. Vi dirò. Io sono innamorato della signora Rosaura. |
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{{sc|Florindo}}. (Buono |
{{sc|Florindo}}. (Buono!) {{Ids|(da sè)}} E così? Fin qui non vi è male. |
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{{sc|Lelio}}. Ho svelato |
{{sc|Lelio}}. Ho svelato l’amor mio a mio padre, e l’ho pregato di darla a me per consorte. |
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darla a me per consorte. |
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{{sc|Florindo}}. Ed egli che cosa ha detto? |
{{sc|Florindo}}. Ed egli che cosa ha detto? |
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{{sc|Lelio}}. Me |
{{sc|Lelio}}. Me l’ha barbaramente negata. |
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{{sc|Florindo}}. (Pantalone è un uomo savio e dabbene) |
{{sc|Florindo}}. (Pantalone è un uomo savio e dabbene). {{Ids|(da sè)}} Ma che avete fatto, che vaglia a disgustarlo? |
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che avete fatto, che vaglia a disgustarlo? |
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{{sc|Lelio}}. Ecco m che consiste il mio gran delitto. Non sapevo come |
{{sc|Lelio}}. Ecco m che consiste il mio gran delitto. Non sapevo come fare a parlar colla signora Rosaura, per rilevar dalla sua bocca se potevo sperare ch’ella fosse di me contenta, fissando poscia in me stesso, che se la fanciulla mi voleva, il tutore non l’avrebbe potuto impedire. |
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fare a parlar colla signora Rosaura, per rilevar dalla sua bocca |
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se potevo sperare eh ella fosse di me contenta, fissando poscia |
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in me stesso, che se la fanciulla mi voleva, il tutore non l’ a- |
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vrebbe potuto impedire. |
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{{sc|Florindo}}. Ebbene, che è accaduto |
{{sc|Florindo}}. Ebbene, che è accaduto? (Mi pone in un’estrema curiosità). {{Ids|(da sè)}} |
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riosità), {{Ids|(da sé)}} |
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{{sc|Lelio}}. Ecco in che consiste la mia gran colpa. Col pretesto che |
{{sc|Lelio}}. Ecco in che consiste la mia gran colpa. Col pretesto che mio padre volesse farla vedere a certe signore, sono andato io a prendere in una gondola la signora Rosaura, e unita alla sua cameriera l’ho condotta in una casa a Castello. |
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mio padre volesse farla vedere a certe signore, sono andato io |
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a prendere in una gondola la signora Rosaura, e unita alla sua |
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cameriera l ho condotta in una casa a Castello. |
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