Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1910, VII.djvu/388: differenze tra le versioni

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{{Pt|{{Indentatura}}}}
{{Ct|t=1.5|v=1|SCENA Vili.}}
Camera di Ottavio. Letto disfatto, tavola piccola appeirecchiata (I).
Ottavio sulla poltrona presso la tavola, che beve,
ed Arlecchino.


{{Ct|c=scena|SCENA VIII.}}
{{ct|c=scena1|Camera di Ottavio. Letto disfatto, tavola piccola apparecchiata<ref>Bett. aggiunge: ''con vino''.</ref>.}}
{{ct|c=personaggi|Ottavio sulla poltrona presso la tavola, che beve, ed Arlecchino.}}
{{sc|Arlecchino}}. Sior padron, elo contento che desparecchia?
{{sc|Arlecchino}}. Sior padron, elo contento che desparecchia?


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{{sc|Arlecchino}}. Le son tre ore in ponto, che V. S. la xe a tavola.
{{sc|Arlecchino}}. Le son tre ore in ponto, che V. S. la xe a tavola.


{{sc|Ottavio}}. A tavola non s’ invecchia.
{{sc|Ottavio}}. A tavola non s’invecchia.


{{sc|Arlecchino}}. Vólela intanto che ghe lazza el letto?
{{sc|Arlecchino}}. Vólela intanto che ghe fazza el letto?


{{sc|Ottavio}}. Or ora voglio andare a riposare un poco. Lo farai
{{sc|Ottavio}}. Or ora voglio andare a riposare un poco. Lo farai questa sera.
questa sera.


{{sc|Arlecchino}}. Per mi manco fadiga, e più sanità.
{{sc|Arlecchino}}. Per mi manco fadiga, e più sanità.
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{{sc|Ottavio}}. Si, dici bene, meno che si fatica, si sta più sani.
{{sc|Ottavio}}. Si, dici bene, meno che si fatica, si sta più sani.


{{sc|Arlecchino}}. Ma no vorria che i disesse, che son un poltron che
{{sc|Arlecchino}}. Ma no vorria che i disesse, che son un poltron che no vol far gnente.
no voi far gnente.


{{sc|Ottavio}}. A me basta che tu abbadi in cucina, che aiuti al cuoco
{{sc|Ottavio}}. A me basta che tu abbadi in cucina, che aiuti al cuoco acciò la mattina si sbrighi presto, che sii attento a portarmi la zuppa al letto, ad apparecchiar la tavola, a far camminare la mia poltrona; queste sono cose che mi premono, alle quali voglio che tu abbadi con attenzione, con diligenza. Mi hai capito? {{Ids|(beve)}}
acciò la mattina si sbrighi presto, che sii attento a portarmi
la zuppa al letto, ad apparecchiar la tavola, a far camminare
la mia poltrona ; queste sono cose che mi premono, alle quali
voglio che tu abbadi con attenzione, con diligenza. Mi hai
capito ? [beve


{{sc|Arlecchino}}. Sior sì, ho capido. (2)
{{sc|Arlecchino}}. Sior sì, ho capido.<ref>Bett. e Pap. aggiungono: ''(Za avanti sera l’è imbriago). ''</ref>


{{sc|Ottavio}}. Oh, non voglio bever altro.
{{sc|Ottavio}}. Oh, non voglio bever altro.
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{{sc|Arlecchino}}. Vólela che porta via?
{{sc|Arlecchino}}. Vólela che porta via?


{{sc|Ottavio}}. No, lascia li, spingi avanti questa poltrona.
{{sc|Ottavio}}. No, lascia , spingi avanti questa poltrona.


{{sc|Arlecchino}}. (Ho anca da menar la carriola).
{{sc|Arlecchino}}. (Ho anca da menar la carriola). {{Ids|(da sè; fa correr avanti la poltrona)}}
{{Ids|(da sé ; fa correr avanti la poltrona)}}


{{sc|Ottavio}}. Oh, cosi un poco di moto fa bene ! Vammi a prender
{{sc|Ottavio}}. Oh, così un poco di moto fa bene! Vammi a prender la mia pipa.
la mia pipa.


{{sc|Arlecchino}}. Sior sì. L’ aspetta che desparecchia.
{{sc|Arlecchino}}. Sior sì. L’aspetta che desparecchia.
(1) Bett. aggiunge: con vino. (2) Betl. e Pap. aggiungono: (Za aoanli sera l’ è im-
briago).
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<references/></div>