Pagina:Della geografia di Strabone libri XVII volume 2.djvu/26: differenze tra le versioni

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anche le estremità dell’Italia, giacchè nominò Temeso<ref>Temeso (''Temessa'', {{AutoreCitato|Pausania|''Paus.''}}) città che più non sussiste, si crede che fosse dove ora è Torre di Nocera nella Calabria. In quanto alla Spagna od Iberia già si è detto che {{AutoreCitato|Omero|Omero}} non la conobbe.</ref> e i Siculi: e le estremità dell’Iberia e la loro buona natura, come poc’anzi dicemmo. Che se fra mezzo a’ luoghi predetti ne vediamo alcuni lasciati addietro si vuol condonare; quando molte minute cose sogliono sfuggire anche al vero geografo. E gli si condoni eziandio se intrecciò alcuni favolosi racconti alle narrazioni storiche ed istruttive; nè di ciò gli sia fatto rimprovero. Perocchè non è vero quello che dice {{AutoreCitato|Eratostene|Eratostene}}, che ogni poeta tende a dilettare e non ad istruire: ma per lo contrario i più assennati fra coloro che scrissero intorno alla poesia l’hanno denominata una certa primitiva filosofia. Ma contro {{AutoreCitato|Eratostene|Eratostene}} diremo altrove più a lungo, quando parleremo di nuovo anche di {{AutoreCitato|Omero|Omero}}. Qui intanto, a provare ch’egli fu il fondatore della Geografia, basti il già detto.
anche le estremità dell’Italia, giacchè nominò Temeso<ref>Temeso (''Temessa'', {{AutoreCitato|Pausania|''Paus.''}}) città che più non sussiste, si crede che fosse dove ora è Torre di Nocera nella Calabria. In quanto alla Spagna od Iberia già si è detto che {{AutoreCitato|Omero|Omero}} non la conobbe.</ref> e i Siculi: e le estremità dell’Iberia e la loro buona natura, come poc’anzi dicemmo. Che se fra mezzo a’ luoghi predetti ne vediamo alcuni lasciati addietro si vuol condonare; quando molte minute cose sogliono sfuggire anche al vero geografo. E gli si condoni eziandio se intrecciò alcuni favolosi racconti alle narrazioni storiche ed istruttive; nè di ciò gli sia fatto rimprovero. Perocchè non è vero quello che dice Eratostene, che ogni poeta tende a dilettare e non ad istruire: ma per lo contrario i più assennati fra coloro che scrissero intorno alla poesia l’hanno denominata una certa primitiva filosofia. Ma contro {{AutoreCitato|Eratostene|Eratostene}} diremo altrove più a lungo, quando parleremo di nuovo anche di {{AutoreCitato|Omero|Omero}}. Qui intanto, a provare ch’egli fu il fondatore della Geografia, basti il già detto.


Quelli poi che gli tennero dietro è manifesto che furono uomini ragguardevoli e versati nella filosofia: e dice {{AutoreCitato|Eratostene|Eratostene}} che i due primi dopo Omero furono {{AutoreCitato|Anassimandro|Anassimandro}} discepolo e concittadino di {{AutoreCitato|Talete|Talete}}, ed {{AutoreCitato|Ecateo di Mileto|Ecateo milesio}}; l’uno dei quali diede fuori la prima carta geografica; e l’altro lasciò un trattato attribuito a lui per la somiglianza che ha colle altre sue scritture.
Quelli poi che gli tennero dietro è manifesto che furono uomini ragguardevoli e versati nella filosofia: e dice Eratostene che i due primi dopo Omero furono {{AutoreCitato|Anassimandro|Anassimandro}} discepolo e concittadino di {{AutoreCitato|Talete|Talete}}, ed {{AutoreCitato|Ecateo di Mileto|Ecateo milesio}}; l’uno dei quali diede fuori la prima carta geografica; e l’altro lasciò un trattato attribuito a lui per la somiglianza che ha colle altre sue scritture.


Moltissimi poi hanno detto che allo studio della geografia son d’uopo molte cognizioni<ref name="p26">Dopo aver provato la prima delle sue proposizioni, cioè che la Geografia appartiene al filosofo, ora passa alla seconda</ref>: ma lo insegna {{Pt|pie-|}}
Moltissimi poi hanno detto che allo studio della geografia son d’uopo molte cognizioni<ref name="p26">Dopo aver provato la prima delle sue proposizioni, cioè che la Geografia appartiene al filosofo, ora passa alla seconda</ref>: ma lo insegna {{Pt|pie-|}}