Pagina:Storia della geografia (Luigi Hugues) - 2.djvu/179: differenze tra le versioni

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<section begin="s1" />infatti si vede che di Ugolino nacque Sorleone, il quale esercitava la mercatura, e, nel 1302, essendo tuttavia minorenne, pigliava accomandite di denaro per trafficarlo in Sicilia. Queste tre osservazioni, trascritte quasi letteralmente da una dotta e breve nota di {{AutoreCitato|Luigi Tommaso Belgrano|Tommaso Belgrano}}, tolgono ogni dubbio intorno all’autenticità dell’importante documento dell’anonimo spagnuolo. Meno accertata mi pare invece la identificazione che l’egregio critico fa della città di Magdasor colla città di ''Makadashu'' di Ibn Batuta (Magadoxo delle carte moderne), sulla costa orientale d’Africa; quantunque anche il {{AutoreCitato|Cornelio Desimoni|De Simoni}} e {{wl|Q5731729|Teobaldo Fischer}} l’accolgano senza esitazione<ref>{{Sc|Fischer}}, ''Sammlung mittelalterlicher Welt- und Seekarten ita* lienischen Ursprungs'', pag. 12 e 13; {{sc|De Simoni}}, ''Le carte nautiche italiane del Medio Evo'', pag. 8; {{sc|Belgrano}}, in ''Atti della Società ligure di storia patria'', vol. XV, pag. 321 e seg.</ref>. Ma l’indole stessa di questo lavoro si oppone alla trattazione minuta di un tale argomento.<section end="s1" />
<section begin="s1" />infatti si vede che di Ugolino nacque Sorleone, il quale esercitava la mercatura, e, nel 1302, essendo tuttavia minorenne, pigliava accomandite di denaro per trafficarlo in Sicilia. Queste tre osservazioni, trascritte quasi letteralmente da una dotta e breve nota di {{AutoreCitato|Luigi Tommaso Belgrano|Tommaso Belgrano}}, tolgono ogni dubbio intorno all’autenticità dell’importante documento dell’anonimo spagnuolo. Meno accertata mi pare invece la identificazione che l’egregio critico fa della città di Magdasor colla città di ''Makadashu'' di Ibn Batuta (Magadoxo delle carte moderne), sulla costa orientale d’Africa; quantunque anche il {{AutoreCitato|Cornelio Desimoni|De Simoni}} e {{AutoreIgnoto|Teobaldo Fischer}} l’accolgano senza esitazione<ref>{{Sc|Fischer}}, ''Sammlung mittelalterlicher Welt- und Seekarten ita* lienischen Ursprungs'', pag. 12 e 13; {{sc|De Simoni}}, ''Le carte nautiche italiane del Medio Evo'', pag. 8; {{sc|Belgrano}}, in ''Atti della Società ligure di storia patria'', vol. XV, pag. 321 e seg.</ref>. Ma l’indole stessa di questo lavoro si oppone alla trattazione minuta di un tale argomento.<section end="s1" />


<section begin="s2" />'''54. Scoperta delle Canarie.''' — Una parte, almeno, dell’importante arcipelago delle Canarie era stata conosciuta dall’antichità classica sotto la denominazione di Isole Fortunate, e il nome stesso di ''Canarie'' è una prova di quelle antiche nozioni che il re Giuba aveva messe in circolazione nel mondo romano<ref>{{Sc|{{AutoreIgnoto|D’Avezac}}}}, Les îles de l’Afrique'', parte 2ª, pag. 148; V. anche la ''Parte prima'' di questo mio lavoro, pag. 57.</ref>. Gli Arabi nulla ci hanno lasciato che possa informarci delle loro proprie esplorazioni, e forse, accennando nelle loro opere le isole della Felicità, essi si limitarono a trasmetterci un riflesso delle indicazioni degli antichi geografi, e specialmente di Tolomeo.
<section begin="s2" />'''54. Scoperta delle Canarie.''' — Una parte, almeno, dell’importante arcipelago delle Canarie era stata conosciuta dall’antichità classica sotto la denominazione di Isole Fortunate, e il nome stesso di ''Canarie'' è una prova di quelle antiche nozioni che il re Giuba aveva messe in circolazione nel mondo romano<ref>{{Sc|{{AutoreIgnoto|D’Avezac}}}}, Les îles de l’Afrique'', parte 2ª, pag. 148; V. anche la ''Parte prima'' di questo mio lavoro, pag. 57.</ref>. Gli Arabi nulla ci hanno lasciato che possa informarci delle loro proprie esplorazioni, e forse, accennando nelle loro opere le isole della Felicità, essi si limitarono a trasmetterci un riflesso delle indicazioni degli antichi geografi, e specialmente di Tolomeo.