Pagina:Nietzsche - La Nascita della Tragedia.djvu/73: differenze tra le versioni

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{{Type|f=80%|t=1|v=1.5|w=3px|L=0px|{{indentatura}}Apollo e Dioniso. — Sogno e realtà: l’artista e il filosofo. — L’occhio sereno come il sole. — Il mostruoso orrore e l’ebbrezza dionisiaca. — Il vangelo dell’armonia universale.</div>}}
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Avremo fatto un grande acquisto alla scienza estetica, quando saremo giunti non solo al concetto logico, ma anche all’immediata certezza dell’intuizione, che lo sviluppo dell’arte è legato alla dicotomia dell’{{spaziato|apollineo}} e del {{spaziato|dionisiaco}}, nel modo medesimo come la generazione viene dalla dualità dei sessi in continua contesa tra loro e in riconciliazione meramente periodica. Questi vocaboli li prendiamo a prestito dai greci, i quali fanno accessibile all’intelligenza la profonda scienza occulta della loro concezione artistica non già per mezzo delle idee, bensì per mezzo delle immagini incisivamente nette del loro Olimpo. Sulle loro due divinità artistiche, Apollo e Dioniso, è fondata la nostra teoria, che nel mondo greco esiste un enorme contrasto, enorme per l’origine e pel fine, tra l’arte figurativa, quella di Apollo, e l’arte non figurativa
Avremo fatto un grande acquisto alla scienza estetica, quando saremo giunti non solo al concetto logico, ma anche all’immediata certezza dell’intuizione, che lo sviluppo dell’arte è legato alla dicotomia dell’{{spaziato|apollineo}} e del {{spaziato|dionisiaco}}, nel modo medesimo come la generazione viene dalla dualità dei sessi in continua contesa tra loro e in riconciliazione meramente periodica. Questi vocaboli li prendiamo a prestito dai greci, i quali fanno accessibile all’intelligenza la profonda scienza occulta della loro concezione artistica non già per mezzo delle idee, bensì per mezzo delle immagini incisivamente nette del loro Olimpo. Sulle loro due divinità artistiche, Apollo e Dioniso, è fondata la nostra teoria, che nel mondo greco esiste un enorme contrasto, enorme per l’origine e pel fine, tra l’arte figurativa, quella di Apollo, e l’arte non figurazione
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