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giurisdizione civile e criminale. Il movimento commerciale si può del resto vedere anche dalle forme di locazione che si adoperavano dall’Arte: percorrendo gli statuti, si osserva che gli animali si davano «{{Wl|Q17301259|ad soccitam}}»<ref>Capp. 95,96,97.</ref> oppure «ad custodiendum et subcreandum»<ref>Art. 68.</ref>, i terreni «ad laborandum»<ref>Art. 51,54.</ref>. Erano presso a poco le stesse forme che si usavano in altri comuni italiani, come, per esempio, nel contado cortonese<ref>{{Sc|{{AutoreCitato|Laura Ticciati|L. Ticciati}}}}, ''Sulle condizioni dell’agricolt''., &c. in ''Arch. stor. ital. per le prov |
giurisdizione civile e criminale. Il movimento commerciale si può del resto vedere anche dalle forme di locazione che si adoperavano dall’Arte: percorrendo gli statuti, si osserva che gli animali si davano «{{Wl|Q17301259|ad soccitam}}»<ref>Capp. 95,96,97.</ref> oppure «ad custodiendum et subcreandum»<ref>Art. 68.</ref>, i terreni «ad laborandum»<ref>Art. 51,54.</ref>. Erano presso a poco le stesse forme che si usavano in altri comuni italiani, come, per esempio, nel contado cortonese<ref>{{Sc|{{AutoreCitato|Laura Ticciati|L. Ticciati}}}}, ''Sulle condizioni dell’agricolt''., &c. in ''Arch. stor. ital. per le prov. di Tosc. ed Umb''. ser. V, X, 265 sgg.</ref>, dove però la soccita assumeva una forma speciale ''ad capitale refidendnm'', forma, di cui non si ha menzione negli statuti dei ''bobacterii''. |
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Sebbene, come abbiamo accennato, l’agricoltura non potesse costituire uno dei principali cespiti del comune, nondimeno i pascoli poterono fornire sufficienti redditi, come quelli che erano in maggiore quantità dei terreni coltivati, ed a causa anche del numeroso bestiame. Cosi nel 1234 il senatore Luca Savelli<ref>{{AutoreCitato|Ludovico Antonio Muratori|MURATORI}}, ''Rer. Ital. Script''. III, 579.</ref> avea promulgato un editto, col quale avocava all’autorità cittadina il diritto di levare nuove imposte sui forni e sui pascoli. Disposizione che troviamo rinnovata nel 1347, quando {{Wl|Q433189|Cola di Rienzo}} |
Sebbene, come abbiamo accennato, l’agricoltura non potesse costituire uno dei principali cespiti del comune, nondimeno i pascoli poterono fornire sufficienti redditi, come quelli che erano in maggiore quantità dei terreni coltivati, ed a causa anche del numeroso bestiame. Cosi nel 1234 il senatore Luca Savelli<ref>{{AutoreCitato|Ludovico Antonio Muratori|MURATORI}}, ''Rer. Ital. Script''. III, 579.</ref> avea promulgato un editto, col quale avocava all’autorità cittadina il diritto di levare nuove imposte sui forni e sui pascoli. Disposizione che troviamo rinnovata nel 1347, quando {{Wl|Q433189|Cola di Rienzo}} |