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vita fino al 1582, quando cominciò a scrivere il diario. Era già da tre anni canonico dei {{Wl|Q1849406|Ss. Celso e Giuliano in Banchi}}<ref>''Diarium'', 15 XII 1582; 5 X 1589; i XI 1595.</ref> quando per mezzo di suo zio Ludovico Branca<ref>Anch’egli canonico di Ss. Celso e Giuliano dal 1538 in poi. Vedi lista dei canonici nell’archivio della parrocchia.</ref>, maestro delle cerimonie, riuscì a diventare coadiutore nell’ufficio dei cerimonieri pontifici. Nel concistoro del 15 dicembre 1582 papa Gregorio XIII diede il consenso ufficiale a questa nomina e tre giorni dopo Paolo Alaleone de Branca baciava il piede del papa ed entrava formalmente in carica<ref>''Diarium'', 15 e 18 XII 1582.</ref>. Da quest’epoca in poi colla scorta del suo diario, che comincia appunto col 15 dicembre 1582, è facile seguire i fatti principali della sua vita, perchè egli non manca mai di tenercene informati.
vita fino al 1582, quando cominciò a scrivere il diario. Era già da tre anni canonico dei {{Wl|Q1849406|Ss. Celso e Giuliano in Banchi}}<ref>''Diarium'', 15 XII 1582; 5 X 1589; 1 XI 1595.</ref> quando per mezzo di suo zio Ludovico Branca<ref>Anch’egli canonico di Ss. Celso e Giuliano dal 1538 in poi. Vedi lista dei canonici nell’archivio della parrocchia.</ref>, maestro delle cerimonie, riuscì a diventare coadiutore nell’ufficio dei cerimonieri pontifici. Nel concistoro del 15 dicembre 1582 papa Gregorio XIII diede il consenso ufficiale a questa nomina e tre giorni dopo Paolo Alaleone de Branca baciava il piede del papa ed entrava formalmente in carica<ref>''Diarium'', 15 e 18 XII 1582.</ref>. Da quest’epoca in poi colla scorta del suo diario, che comincia appunto col 15 dicembre 1582, è facile seguire i fatti principali della sua vita, perchè egli non manca mai di tenercene informati.


Alla quieta e monotona esistenza che è da supporsi menasse come semplice canonico d’una piccola chiesa, seguì una esistenza più agitata e difficile. Assistendo suo zio nella direzione di tutte le grandi cerimonie pontificie doveva attendere a che fosse puntualmente eseguito il complicato cerimoniale della corte papale. Egli doveva fissare ogni giorno i posti dei vari cardinali, dei vescovi, dei prelati e di tutti gli ufficiali della corte nelle varie funzioni religiose, tanto in Vaticano, quanto nel Quirinale o dovunque il papa volesse recarsi. Nelle processioni, allora molto frequenti, era affidata a lui la delicata questione della precedenza, e contro la sua decisione non v’era appello che presso il pontefice stesso. Questi però non mancava di consigliarsi a lungo col suo maestro di cerimonie in tutte le grandi occasioni, quando, per esempio, si riceveva qualche principe o ambasciatore straordinario. In quell’età di titoli e di cerimonie, quando questioni di precedenza avevano l’importanza d’affari di Stato, non era
Alla quieta e monotona esistenza che è da supporsi menasse come semplice canonico d’una piccola chiesa, seguì una esistenza più agitata e difficile. Assistendo suo zio nella direzione di tutte le grandi cerimonie pontificie doveva attendere a che fosse puntualmente eseguito il complicato cerimoniale della corte papale. Egli doveva fissare ogni giorno i posti dei vari cardinali, dei vescovi, dei prelati e di tutti gli ufficiali della corte nelle varie funzioni religiose, tanto in Vaticano, quanto nel Quirinale o dovunque il papa volesse recarsi. Nelle processioni, allora molto frequenti, era affidata a lui la delicata questione della precedenza, e contro la sua decisione non v’era appello che presso il pontefice stesso. Questi però non mancava di consigliarsi a lungo col suo maestro di cerimonie in tutte le grandi occasioni, quando, per esempio, si riceveva qualche principe o ambasciatore straordinario. In quell’età di titoli e di cerimonie, quando questioni di precedenza avevano l’importanza d’affari di Stato, non era