Pagina:Della geografia di Strabone libri XVII volume 2.djvu/33: differenze tra le versioni

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imboscate, e viaggiarvi è proprio di chi n’abbia cognizione. Ma nelle cose grandi poi tutto ciò è tanto più manifesto, quanto più in quelle e sono maggiori i vantaggi della perizia e più gravi i danni dell’ignoranza. Perocchè l’esercito di Agamennone avendo saccheggiata la Misia<ref>''Misia''. Parte dell’Asia minore vicina alla Troade.</ref> credendo che fosse la Troade, se ne tornò svergognato: ed i Persiani ed i Libii per avere supposto che gli Stretti fossero senza uscita<ref>Correggasi coi migliori interpreti il testo, e si legga ὑπονοήσαντες εἶναι τυφλοὺς στενωπούς.</ref>, a stento poterono liberarsi da grandi pericoli; e lasciarono per monumento della loro imperizia, i Persiani il sepolcro di Salganeo lungo l’Euripo di Calcide<ref>Nel distretto di Negroponte. L’Autore parla poi di Salgareo più distesamente nel lib. {{Sc|ix}}.</ref>, cui essi uccisero perchè aveva a tradimento traviato il loro esercito dal golfo di Malea<ref>Da’ ''Malii'' popoli stanziati sulla marina in un angolo confinante colla Ftiotide si disse ''Maliaco'' quel golfo che fu poi detto ''Lamiaco'', ed ora si chiama ''Golfo di Zeitun''. (G.)</ref> sino a quel fiume; ed i Libii<ref>Sotto il nome di Libii l’Autore intende i Cartaginesi. Pomponio Mela e Valerio Massimo che raccontano questo fatto non vanno ben d’accordo fra loro. Secondo Valerio Massimo (lib. {{Sc|ix}}, c. 8) seguitato da Servio (ad lib. {{Sc|iii}}, Æneid. v. 411), Annibale ritornando dall’Africa, e vedendo che il piloto Peloro lo conduceva verso le coste d’Italia, credette di esserne tradito, e lo uccise. Annibale ignorava che quel nocchiero voleva passare per lo stretto di Sicilia; ma avendo poi riconosciuto il proprio fallo fece erigere una statua in onore dello sventurato Peloro. (G.)</ref> quel di Peloro da essi trucidato per somigliante cagione. E nella
imboscate, e viaggiarvi è proprio di chi n’abbia cognizione. Ma nelle cose grandi poi tutto ciò è tanto più manifesto, quanto più in quelle e sono maggiori i vantaggi della perizia e più gravi i danni dell’ignoranza. Perocchè l’esercito di Agamennone avendo saccheggiata la Misia<ref>''Misia''. Parte dell’Asia minore vicina alla Troade.</ref> credendo che fosse la Troade, se ne tornò svergognato: ed i Persiani ed i Libii per avere supposto che gli Stretti fossero senza uscita<ref>Correggasi coi migliori interpreti il testo, e si legga ὑπονοήσαντες εἶναι τυφλοὺς στενωπούς.</ref>, a stento poterono liberarsi da grandi pericoli; e lasciarono per monumento della loro imperizia, i Persiani il sepolcro di Salganeo lungo l’Euripo di Calcide<ref>Nel distretto di Negroponte. L’Autore parla poi di Salganeo più distesamente nel lib. {{Sc|ix}}.</ref>, cui essi uccisero perchè aveva a tradimento traviato il loro esercito dal golfo di Malea<ref>Da’ ''Malii'' popoli stanziati sulla marina in un angolo confinante colla Ftiotide si disse ''Maliaco'' quel golfo che fu poi detto ''Lamiaco'', ed ora si chiama ''Golfo di Zeitun''. (G.)</ref> sino a quel fiume; ed i Libii<ref>Sotto il nome di Libii l’Autore intende i Cartaginesi. Pomponio Mela e Valerio Massimo che raccontano questo fatto non vanno ben d’accordo fra loro. Secondo Valerio Massimo (lib. {{Sc|ix}}, c. 8) seguitato da Servio (ad lib. {{Sc|iii}}, Æneid. v. 411), Annibale ritornando dall’Africa, e vedendo che il piloto Peloro lo conduceva verso le coste d’Italia, credette di esserne tradito, e lo uccise. Annibale ignorava che quel nocchiero voleva passare per lo stretto di Sicilia; ma avendo poi riconosciuto il proprio fallo fece erigere una statua in onore dello sventurato Peloro. (G.)</ref> quel di Peloro da essi trucidato per somigliante cagione. E nella