Pagina:Anonimo - Matematiche Fascicolo quarto, 1840.djvu/42: differenze tra le versioni
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mai si voglian cifre anch’essi [[Pagina:Anonimo - Matematiche Fascicolo quarto, 1840.djvu/36|(pag. 36)]], così imaginando estratta la radice, quadrata o cubica, o dal primo di cotesti numeri, o dall’uno e dall’altro dei secondi, a misura che in essa si aumenterà di una unità una cifra più remota, potremo avere per radici, ''imperfetta'', e ''piucchè perfetta'', due altri numeri decimali ''consecutivi'' sempre più prossimi trà loro in modo, che trà i loro quadrati o cubi respettivi ''non possa esser mai compreso'' altro numero, ''dato'' diverso da uno proposto intiero o fratto. |
mai si voglian cifre anch’essi [[Pagina:Anonimo - Matematiche Fascicolo quarto, 1840.djvu/36|(pag. 36)]], così imaginando estratta la radice, quadrata o cubica, o dal primo di cotesti numeri, o dall’uno e dall’altro dei secondi, a misura che in essa si aumenterà di una unità una cifra più remota, potremo avere per radici, ''imperfetta'', e ''piucchè perfetta'', due altri numeri decimali ''consecutivi'' sempre più prossimi trà loro in modo, che trà i loro quadrati o cubi respettivi ''non possa esser mai compreso'' altro numero, ''dato'' diverso da uno proposto intiero o fratto. |
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Per questo motivo ''si dice'', che l’uno, o l’altro di cotesti due ultimi numeri decimali consecutivi sono ''i valori'' approssimati respettivamente ''per difetto o per eccesso'' dalla ''radice perfetta'' od ''esatta'' di un numero proposto, anche quando questo non sia nè un quadrato, nè un cubo, ''numericamente'' perfetto. |
Per questo motivo ''si dice'', che l’uno, o l’altro di cotesti due ultimi numeri decimali consecutivi sono ''i valori'' approssimati respettivamente ''per difetto'' o ''per eccesso'' dalla ''radice perfetta'' od ''esatta'' di un numero proposto, anche quando questo non sia nè un quadrato, nè un cubo, ''numericamente'' perfetto. |
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{{§|2}}2 Per giustificare questa nostra maniera di dire, e render sensibile la ''esistenza'', se non di un numero ''ordinario'', almeno in un caso particolare di una ''grandezza'', che sia come la ''radice'' quadrata o cubica esatta di un’altra, espressa da un numero nè quadrato nè cubo perfetto, noi cominceremo dal distinguere alcuni nomi, e adottare alcune convenzioni. |
{{§|2}}2 Per giustificare questa nostra maniera di dire, e render sensibile la ''esistenza'', se non di un numero ''ordinario'', almeno in un caso particolare di una ''grandezza'', che sia come la ''radice'' quadrata o cubica esatta di un’altra, espressa da un numero nè quadrato nè cubo perfetto, noi cominceremo dal distinguere alcuni nomi, e adottare alcune convenzioni. |