Pagina:Kirchberger - Teoria della relatività, 1923.djvu/136: differenze tra le versioni
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⚫ | Riassumendo, i fatti che permettono una verifica sperimentale diretta non formano certamente un insieme molto vasto; esaminandoli si può dire in ogni caso, che non se ne conosce alcuno che contraddica la teoria della relatività, e che al contrario parecchi creano per lo meno delle difficoltà alle vecchie concezioni. |
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⚫ | Riassumendo, i fatti che permettono una verifica sperimentale diretta non formano certamente un insieme molto vasto; esaminandoli si può dire in ogni caso, che non se ne conosce alcuno che contraddica la teoria della relatività, e che al contrario parecchi creano per lo meno delle difficoltà alle vecchie concezioni. D’altra parte però bisogna pur ammettere che se noi scoprissimo dei fatti cosí particolari e cosí poco numerosi come quelli di cui abbiamo parlato, e che contraddicessero una legge naturale ben riconosciuta, per esempio il principio della conservazione dell’energia, non vi è alcun dubbio che noi non ci riterremmo obbligati a rinunziare a questa legge, altrove tanto magnificamente dimostrata; si lavorerebbe con tutte le forze a lumeggiare la contraddizione; nel caso piú favorevole si lascerebbe all’avvenire la cura di procedere all’esecuzione. |
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⚫ | È lo stesso nel nostro caso; non si può considerare male il fatto che un uomo ritenga tanto provata la vecchia concezione assoluta dello spazio e del tempo da non poter decidersi a disfarsene per alcune singolarità, quasi impercettibili nel campo infinito dei fatti, ed a rifiutare di condannare subito una convinzione |
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⚫ | È lo stesso nel nostro caso; non si può considerare male il fatto che un uomo ritenga tanto provata la vecchia concezione assoluta dello spazio e del tempo da non poter decidersi a disfarsene per alcune singolarità, quasi impercettibili nel campo infinito dei fatti, ed a rifiutare di condannare subito una convinzione ch’egli ha nutrito per anni. Tuttavia un gran numero di fisici di tendenze filosofiche, e prima di tutti i discepoli di {{AutoreCitato|Ernst Mach|Ernesto Mach}}, morto nel 1915, il cui portavoce può essere salutato in Petzoldt, considerano la concezione relativista come la piú perfetta. |
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