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NOTA STORICA
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Quando Mirandolina balzò alla mente di Carlo Goldoni? La ''Locandiera'', come si sa, fu recitata nel carnovale del 1753 (avvertenza premessa alla 1.<sup>a</sup> ed. del t. VII del Bettinelli: v. Spinelli, Bibl.<sup>ia</sup> gold., p. 25; e intestazione delle edd.i Paperini, Pasquali ecc.): anzi nel mese di gennaio (v. atto I, sec. 11 ), non già la sera di S. Stefano 1752, secondo affermano i ''Mèmoires'' (P. II, ch. 16). Si aperse, credo, il carnovale coi ''Due Pantaloni'' (''I Mercatanti''). Teodora Medebach, mentre il poeta scriveva, trova vasi certamente costretta a letto da un accesso di quel male che troppo giovine la trasse alla tomba, e in fatti anche nella commedia precedente comparisce Beatrice (la 2.<sup>a</sup> donna, Caterina Landi) invece di Rosaura, quale figlia di Pantalone. Si può quindi assegnare con tutta probabilità la composizione della Locandiera alla prima o alla seconda metà di dicembre, 1752.


Regnava sulle scene del teatro di Sant’Angiolo, e un po’ forse sul cuore di Goldoni, la bella e vivace Maddalena Raffi, sorella di Gasparo, ciò è a dire zia di Teodora, e moglie di Giuseppe Marliani: già ballerina di corda, come la nipote, nel famoso casotto che il Goldoni descrive nelle sue memorie italiane (vol. I di questa ediz., p. 143). Separatasi dal bonario marito «pour des ètourderies de jeunesse» (''Mem''., II, ch. 14), si riunì a lui nel carnovale del 1751; e il dottor veneziano ne diede notizia al conte Arconati -Visconti ( 17 febbr.): «... Ho cambiato parimenti la serva, e sarà la moglie del Brighella, che fu assai buona, e si spera tale, tuttocchè sei anni sia stata in riposo, avendo dello spirito e dell’abilità». (Questa lettera corregge i cit. ''Mèm''.). Subito il Goldoni, che dichiara più volte d’esser stato un attento osservatore delle attitudini artistiche dei vari suoi interpreti, scrisse per lei la ''Gastalda'', e le concedette una parte prevalente nell’''Amante militare'' e nelle ''Donne gelose'' (Lugrezia): non senza invidia e dolore della Medebach, alla quale non serbò l’ingrato veneziano nel quinto e ultimo anno del contratto teatrale che la ''Figlia obbediente'', mentre la servetta Marliani trionfava sola, o quasi sola, nella ''Serva amorosa'', nei ''Puntigli domestici'', nella ''Locandiera'', nelle ''Donne curiose'' e {{Pt|final-|}}
Quando Mirandolina balzò alla mente di C8irIo Goldoni ? La Locandiera,
come si sa, fu recitata nel carnovale del 1 753 (avvertenza premessa alla 1 .» ed.
del t. VII del Bettinelli : v. Spinelli, BihlM gold., p. 25 ; e intestazione delle
edd.i Raperini, Pasquali ecc.) : anzi nel mese di gennaio (v. atto I, se. 1 1 ),
non già la sera di S. Stefano 1752, secondo affermano i Mémoires (P. II,
eh. 16). Si aperse, credo, il carnovale coi Due Pantaloni (I Mercatanti).
Teodora Medebach, mentre il poeta scriveva, trova vasi certamente costretta a
letto da un accesso di quel male che troppo giovine la trasse alla tomba, e in
fatti anche nella commedia precedente comparisce Beatrice (la 2.» donna, Ca-
terina Landi) invece di Rosaura, quale figlia di Pantalone. Si può quindi asse-
gnare con tutta probabilità la com.posizione della Locandiera alla prima o alla
seconda metà di dicembre, 1752.

Regnava sulle scene del teatro di Sant’Angiolo, e un po’ forse sul cuore
di Goldoni, la bella e vivace Maddalena Raffi, sorella di Gasparo, ciò è a
dire zia di Teodora, e moglie di Giuseppe Marliani : già ballerina di corda,
come la nipote, nel famoso casotto che il Goldoni descrive nelle sue memorie
italiane (voi. I di questa ediz., p. 143). Separatasi dal bonario mjurito «pour
des étourderies de jeunesse » (Mem., II, eh. 14), si riunì a lui nel carnovale
del 1751 ; e il dottor veneziano ne diede notizia al conte Arconati -Visconti
( 1 7 f ebbr.) : «... Ho cambiato parimenti la serva, e sarà la moglie del Bri-
ghella, che fu assai buona, e si spera tale, tuttocchè sei anni sia stata in riposo,
avendo dello spirito e dell’abilità ». (Questa lettera corregge i cit. Mém.).
Subito il Goldoni, che dichiju-a più volte d’esser stato un attento osservatore
delle attitudini artistiche dei vari suoi interpreti, scrisse per lei la Castalda, e le
concedette una parte prevalente neW Amante militare e nelle Donne gelose
(Lugrezia): non senza invidia e dolore della Medebach, alla quale non serbò
r ingrato veneziano nel quinto e ultimo anno del contratto teatrale che la Figlia
obbediente, mentre la servetta Marliani trionfava sola, o quasi sola, nella Serva
amorosa, nei Puntigli domestici, nella Locandiera, nelle Donne curiose e final-
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