Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1910, IX.djvu/293: differenze tra le versioni

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{{sc|Cavaliere}}. Sì, maladetta, sposati a chi tu vuoi. So che tu m’in-
gannasti, so che trionfi dentro di te medesima d’avermi avvilito,
e vedo sin dove vuoi cimentare la mia tolleranza. Meriteresti
che io pagassi gl’inganni tuoi con un pugnale nel seno ; meri-
teresti ch’ io ti strappassi il cuore, e lo recassi in mostra alle
femmine lusinghiere, alle femmine ingannatrici. Ma ciò sarebbe
un doppiamente avvilirmi. Fuggo dagli occhi tuoi : maledico
le tue lusinghe, le tue lagrime, le tue finzioni ; tu mi hai fatto
conoscere qual infausto potere abbia sopra di noi il tuo sesso,
e mi hai fatto a costo mio imparare, che per vincerlo non
basta no disprezzarlo, ma ci conviene fuggirlo. (parte
{{Ct|t=1.5|v=1|SCENA XIX.}}
Mirandolina, il Conte, il Marchese e Fabrizio.


{{sc|Cavaliere}}. Sì, maladetta, sposati a chi tu vuoi. So che tu m’ingannasti, so che trionfi dentro di te medesima d’avermi avvilito, e vedo sin dove vuoi cimentare la mia tolleranza. Meriteresti che io pagassi gl’inganni tuoi con un pugnale nel seno; meriteresti ch’io ti strappassi il cuore, e lo recassi in mostra alle femmine lusinghiere, alle femmine ingannatrici. Ma ciò sarebbe un doppiamente avvilirmi. Fuggo dagli occhi tuoi: maledico le tue lusinghe, le tue lagrime, le tue finzioni; tu mi hai fatto conoscere qual infausto potere abbia sopra di noi il tuo sesso, e mi hai fatto a costo mio imparare, che per vincerlo non basta no disprezzarlo, ma ci conviene fuggirlo. {{Ids|(parte)}}
{{Ct|c=scena|SCENA XIX.}}
{{ct|c=personaggi|Mirandolina, ''il'' Conte, ''il'' Marchese ''e'' Fabrizio.}}
{{sc|Conte}}. Dica ora di non essere innamorato.
{{sc|Conte}}. Dica ora di non essere innamorato.


{{sc|Marchese}}. Se mi dà un’ altra mentita, da cavaliere lo sfido.
{{sc|Marchese}}. Se mi dà un’altra mentita, da cavaliere lo sfido.


{{sc|Mirandolina}}. Zitto, signori, zitto. E andato via, e se non torna,
{{sc|Mirandolina}}. Zitto, signori, zitto. È andato via, e se non torna, e se la cosa passa così, posso dire di essere fortunata. Pur troppo, poverino, mi è riuscito d’innamorarlo, e mi son messa ad un brutto rischio. No ne vo’ saper altro. Fabrizio, vien qui, caro, dammi la mano.
e se la cosa passa così, posso dire di essere fortunata. Pur
troppo, poverino, mi è riuscito d’ innamorarlo, e mi son messa
ad un brutto rischio. No ne vo’ saper altro. Fabrizio, vien qui,
caro, dammi la mano.


{{sc|Fabrizio}}. La mano? Piano un poco, signora. Vi dilettate d’innamorar
{{sc|Fabrizio}}. La mano? Piano un poco, signora. Vi dilettate d’innamorar la gente in questa maniera, e credete ch’io vi voglia sposare?
la gente in questa maniera, e credete ch’io vi voglia sposare?


{{sc|Mirandolina}}. Eh via, pazzo ! E stato uno scherzo, una bizzarria,
{{sc|Mirandolina}}. Eh via, pazzo! È stato uno scherzo, una bizzarria, un puntiglio. Ero fanciulla, non avevo nessuno che mi comandasse. Quando sarò maritata, so io quel che farò.
un puntiglio. Ero fanciulla, non avevo nessuno che mi coman-
dasse. Quando sarò maritata, so io quel che farò.


{{sc|Fabrizio}}. Che cosa farete?
{{sc|Fabrizio}}. Che cosa farete?
{{Ct|t=1.5|v=1|SCENA ULTIMA.}}
{{Ct|c=scena|SCENA ULTIMA.}}
Il Servitore del Cavaliere e detti.
{{ct|c=personaggi|''Il'' Servitore ''del Cavaliere e detti''.}}
{{sc|Servitore}}. Signora padrona, prima di partire son venuto a riverirvi.

{{sc|Servitore}}. Signora padrona, prima di partire son venuto a rive-
rirvi.


{{sc|Mirandolina}}. Andate via?
{{sc|Mirandolina}}. Andate via?
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