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<section begin="s1" /> terre e non sapeano dire altre novelle delle contrade fuori che l’ambasciata; egli gli avea il signore per folli, e diceva che piue amava gli diversi costumi delle terre sapere che sapere quello per che gli avea mandato. E Marco, sappiendo questo, apparò bene ogni cosa per sapere ridire al Gran Cane. <section end="s1" /><section begin="s2" />{{Block|c1|XI (XVII)}} {{Block|c2|{{smaller|Come messer Marco tornò al Gran Cane}}.}} Or torna messer Marco al Gran Cane colla sua ambasciata, e bene seppe ridire quello per che egli era ito, e ancora tutte le maraviglie e le grandi e le nove cose che avea trovate. Sicché piacque al Gran Cane e a tutti i suoi baroni, e tutti lo commendarono di gran senno e di grande bontá; e dissero, se vivesse, diverrebbe uomo di grandissimo valore. Venuto di questa ambasciata, si ’l chiamò il Gran Cane sopra tutte le sue ambasciate: e sappiate che stette col Gran Cane bene<ref>{{x-smaller|''Fr.'' dix sept}}.</ref> ventisette anni. E in tutto questo tempo non finò d’andare in ambasciate per lo Gran Cane, poiché recò sí bene la prima ambasciata. E faceagli tanto d’onore lo signore, che gli altri baroni ne aveano grande invidia; e questa è la ragione perché messer Marco seppe piú di quelle cose, che nessuno uomo che nascesse unque. <section end="s2" /><section begin="s3" />{{Block|c1|XII (XVIII)}} {{Block|c2|{{smaller|Come messer Niccolò e messer Matteo e messer Marco<br>domandâro commiato al Gran Cane.}}}} Quando messer Niccolò e messer Matteo e messer Marco furono tanto istati col Gran Cane, vollero lo suo commiato per<section end="s3" />
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terre e non sapeano dire altre novelle delle contrade fuori che
l’ambasciata; egli gli avea il signore per folli, e diceva che piue
amava gli diversi costumi delle terre sapere che sapere quello
per che gli avea mandato. E Marco, sappiendo questo, apparò
bene ogni cosa per sapere ridire al Gran Cane.
<section end="s1" /><section begin="s2" />{{Block|c1|XI (XVII)}}
{{Block|c2|Come messer Marco tornò al Gran Cane.}}
Or torna messer Marco al Gran Cane colla sua ambasciata,
e bene seppe ridire quello per che egli era ito, e ancora tutte
le maraviglie e le grandi e le nove cose che avea trovate. Sicché
piacque al Gran Cane e a tutti i suoi baroni, e tutti lo commendarono
di gran senno e di grande bontá; e dissero, se vivesse,
diverrebbe uomo di grandissimo valore. Venuto di questa ambasciata,
si ’l chiamò il Gran Cane sopra tutte le sue ambasciate:
e sappiate che stette col Gran Cane bene<ref>''Fr.'' dix sept.</ref> ventisette anni. E in
tutto questo tempo non fino d’andare in ambasciate per lo Gran
Cane, poiché recò sí bene la prima ambasciata. E faceagli tanto
d’onore lo signore, che gli altri baroni ne aveano grande invidia;
e questa è la ragione perché messer Marco seppe piú di quelle
cose, che nessuno uomo che nascesse unque.
<section end="s2" /><section begin="s3" />{{Block|c1|XII (XVIII)}}
{{Block|c2|Come messer Niccolò e messer Matteo e messer Marco<br>domandâro commiato al Gran Cane.}}
Quando messer Niccolò e messer Matteo e messer Marco
furono tanto istati col Gran Cane, vollero lo suo commiato per<section end="s3" />