L'enimma (Alberi): differenze tra le versioni
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{{Qualità|avz=75%|data=5 giugno 2008|arg=poesie}}
{{Intestazione letteratura
| Nome e cognome dell'autore = Galileo Galilei
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| Iniziale del titolo = E
| Nome della pagina principale = L'enimma
| Eventuale titolo della sezione o del capitolo =
| Anno di pubblicazione =
| Eventuale secondo anno di pubblicazione =
| Secolo di pubblicazione = XVII secolo
| Il testo è una traduzione? = no
| Lingua originale del testo =
| Nome e cognome del traduttore =
| Anno di traduzione =
| Secolo di traduzione =
| Abbiamo la versione cartacea a fronte? =
| URL della versione cartacea a fronte =
}}
''Ad Antonio Malatesti''
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Che l'Arpía, la Sirena o la Chimera;
Nè in terra, in aria, in acqua è alcuna fiera,
{{r|4}}Ch'abbia di membra così varie forme;
Parte a parte non ho che sia conforme,
Più che s'una sia bianca e l'altra nera;
Spesso di cacciator dietro ho una schiera,
{{r|8}}Che de' miei piè van rintracciando l'orme.
Nelle tenebre oscure è il mio soggiorno,
Che se dall'ombre al chiaro lume passo,
{{r|11}}Tosto l'alma da me sen fugge, come
Sen fugge il sogno all'apparir del giorno,
E le mie membra disunite lasso,
{{r|14}}E l'esser perdo con la vita, e il nome.
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[[Categoria:Sonetti]]
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