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ATTO QUINTO (a)
SCENA PRIMA
Caino, Abèle.
- Caino
Vieni, fellone; vieni. ( d )
- Abèle
O fratei mio,
pietà! che feci?...
- Caino
Vieni; assai qui lungi
dal desiato fiume spirerai
il tuo vitale ultimo spirto.
- Abèle
Ah! m’odi:
deh, fratello, mi ascolta.
- Caino
No, quel bene
che a me spettava, e ch’io non ebbi, no,
né tu pur l’avrai. Perfido, mira,
mirati intorno; il rio deserto è questo,
donde fuggivi, e dove me lasciavi:
non vedran, no, gli ultimi sguardi tuoi
quell’onda no, che in tuo sleal pensiero
già varcata tenevi: in questa arena,
estinto qui, tu giacerai.
- Abèle
Ma, oh Dio!
Perché ciò mai? spiegami almen tuoi detti:
(a) Tra il quarto e il quinto non avrà luogo altro che una breve sinfonia, finché
- Caino
riconduca il raggiunto fratello. La Scena è la stessa.
( b ) Strascinandolo per le chiome.