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SCENA SESTA
La Morte, Caino, L’Invidia.
L’Inv. Destati omai dal tuo stupor, Caino.
Vedesti, udisti: a me non resta or altro
che darti, in pegno di mia fe, mia destra.
Prendila, prendi. ( a )
SCENA SETTIMA
Caino.
Or, deh, trattieni. — Oh quale
brivido fiero al cor m’è corso ! il sangue
gelido par quivi stagnarsi... Oh quale
tosto sottentra orribil vampa! io corro
su i passi tuoi pria che il fellon d’Abèle
non mi precede là.
SCENA OTTAVA
Caino, ed Abèle. 0)
♦
- Abèle
Caini che veggio?
- Caino
( c )Ah, traditor, di là tu vieni? io tosto
ten punirò.
- Abèle
Madre, soccorso, aita,
Caino^) Fuggi pur tu, raggiungerotti io ratto.
{a) Nel toccargli la mano sparisce con la madre.
(ò) Che torna di verso il fiume.
(c) Gli corre incontro con la marra.
{d) Fuggendo indietro.
(e) Inseguendolo, si trae dalla vista.