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Versione delle 23:20, 16 ott 2019

Adamo

(«) Padre e Signor, salvezza nostra e luce;
tutto sai, tutto vedi,
né cosa avvien che il tuo voler non sia:
se dunque falsa or credi
la cagion che tai tenebre ne adduce,
un soffio tuo la sforzi a sparir via:
ma se infortunio vero a noi traluce,
Sommo Fattor, concedi,
non di sottrarcen, che ogni mal mertiamo,
ma di saper noi pria
per qual di noi più paventar dobbiamo.
La voce d’Iodio
Sorgi, Adamo. Non sono a me i tuoi preghi
discari, no: ma irrevocabil legge
vuol che al Destili ti pieghi,
che i casi vostri imperioso regge. W

Coro

d’Angeli invisibili
Adamo, un uom tu sei:
cede al Destino ogni creata cosa;
e tu pur ceder dei.
Meglio in Dio, che in tutt’altro, il cor si posa.
Una voce del Coro
Né arene il mar cotante,
né stelle ha il cielo, quante
verran da voi le umane creature.
Vedrà coperto appieno
la Terra il suo gran seno
di genti innumerabili future.
Un’altra voce-
Ma in un con lor creata
dei mali e beni loro
la somma immensa, è dal Destin librata.
(a) Qui pure, previa una breve armonia istrumentale, Adamo intuonerà questa
preghiera con cantilena lirica.
(£) Precedono lampi e tuoni. ( c ) Lampi, e tuoni