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a porger preghi a Dio, finché con esso
io qui tornato, riuniti tutti
compier possiamo il dover sacro. Io tosto
o troverò; certo, è nel campo; e forse
di qualche ajuto or gli fa d’uopo. Un qualche
tetro sogno lui forse anco strappava
dall’inquieto strato.
- Adamo
Chi sa! forse
ell’è cosi. Ma, sia che vuol, ben parli,
figliuol mio; non conviensi al di dar capo,
senza aver tutti riuniti, ad una
voce invocato Iddio. Va, corri e torna.
- Èva
Solo un istante, o Figlio; ch’io t’abbracci
pria ben bene. Or, va pure, e presto presto
col fratei torna: e digli, che noi stiamo
in un mortale affanno per lui solo.
Sii sollecito; sai ? — Deh, come ratto!...
Par ch’ali snelle al lieve piede impenni.
SCENA QUINTA
- ■ « »
Adamo, Èva, poi La voce d’Iddio.
- Adamo
Oimè! mal femmo, di lasciar soletto
andarne il garzoncello...
- Èva
Ah! si...
- Adamo
Ma come
or ci penso io soltanto? Richiamarlo...
Ma, lungi è troppo. E s’io il seguissi?... Oh cielo,
te lascierei... Ma donde in me si fera
perturbazione insolita?
- Èva
Seguiamlo
piuttosto entrambi.
(a) Ali'uscir di Abèle sparisce la nube, dentro la quale Lucifero stava.