Un sistema di postulati per la Geometria Projettiva astratta degli iperspazi: differenze tra le versioni
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'''§ 1.''' — La Geometria projettiva degli spazi da quante si vogliano dimensioni, intesa come scienza autonoma, rimane tuttavia soggetto di controversia per molti, a cui non sembra che tutti i suoi principi siano affermati con quel grado di chiarezza e di rigore, che si pretende a ragione in ogni ramo di scienza esatta. Una succinta analisi delle premesse, su cui potrebbe logicamente fondarsi una dottrina projettiva degli iperspazi, non è dunque fuor di proposito ; quantunque non manchino lavori di molto pregio volti al medesimo scopo, od aventi un fine prossimo a quello <ref>Ved. p. e. A<small>MODEO</small> "''Quali possono essere i postulati, ecc.''" (Atti dell'Accademia dello Scienze di Torino, 1891). — V<small>ERONESE</small> «''Fondamenti di Geometria a più dimensioni, ecc.'' (Padova, 1891). — F<small>ANO</small> «''Sui postulati fondamentali della Geometria Projettiva, ecc.''» (Giornale di Matematiche, 1891). — E<small>NRIQUES</small> «''Sui fondamenti della Geometria Projettiva''» (Rendic. del R. Istituto Lombardo, 1894).</ref>.
In uno studio recente "''{{TestoCitato|Sui principi che reggono la Geometria di Posizione}}''" <ref>Atti d. Accad. d. Scienze di Torino, 1895. Citerò appresso questa memoria col segno ''m''.1.</ref> ho proposto diciannove postulati atti a fondare l'ordinaria Geometria Projettiva come scienza deduttiva astratta, indipendente da ogni altro corpo di dottrine matematiche o fisiche, e in particolare dagli assiomi, od ipotesi, della Geometria elementare euclidèa; e successivamente ho mostrato <ref>In altre due Note, che fan seguito a quella (
Circa i seguenti postulati non è detto che siano ''indipendenti'' fra loro, nè ''irreduttibili'': condizioni queste, che toccano quasi alla perfezione ideale; soltanto si afferma che essi ''bastano'' (in un cogli assiomi logici <ref>Ai quali (
§ 2. — Il simbolo [O] leggasi «punto projettivo», o «classe dei punti projettivi» e, od anche «spazio generale» e . Il fatto che la parola «punto» denota qui una classe di enti, ossia che ha valore di nome collettivo, può affermarsi esplicitamente con un primo postulato:<br />
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Con un secondo postulato si dirà poi che questa classe non è ''illusoria'', ossia che contiene almeno un individuo:<br />
(II) {{Centrato|[O] - <nowiki>=</nowiki> ∧}} {{A destra|Pp.}}
Questo ente «punto» non è ''definito'', o (come altri si esprime) è ''definito in sè stesso'' da tutte quelle proprietà che gli verranno attribuite man mano <ref>Ved. BURALI-FORTI «''Logica matematica''» (
(III) {{Centrato|''a'' ∈ [0].ɔ:[0] - ι''a''.- <nowiki>=</nowiki> ∧}} {{A destra|Pp.}}
Essendo ''a'', ''b'' due punti non coincidenti (ipotesi non assurda in virtù di (I) e (II)), col simbolo ''ab'' si rappresenta un nuovo ente primitivo, a cui si attribuiscono intanto le qualità seguenti:
(IV) {{Centrato|''a'', ''b'' ∈ [O].''a''- <nowiki>=</nowiki> ''b'': ɔ . ''ab'' ∈ K}}
(V) {{Centrato| » » ''b'' : ɔ . ''ab'' ɔ [0]}} {{A destra|Pp.}}
che si potrebbero entrambe racchiudere nell'unica proposizione ''a'', ''b'' ∈ [O]. ''a'' - = ''b'' : ɔ . ''ab'' ∈ K[0] <ref>Così fu fatto in ''m''.1, § 2, dove è anche taciuto il postulato (
(VI) {{Centrato|''a
(VII) {{Centrato| » » :
Cioè
{{Centrato|''a'', ''b'' ∈ [0] . ''a'' - = b : ɔ . ''ab'' = ''ba''}} {{A destra|Teor.}}
{{Centrato| » » : ɔ . ''b'' ∈ ''ab''}} {{A destra|Teor.}}
Adesso può ''definirsi'', come l'insieme di tutti i possibili enti «
▲Adesso può definirsi, come l'insieme di tutti i possibili enti « ab •, un nuovo ente « [1] » da chiamarsi « retta projettiva »:
[1] r e la ,b e [O] . - b . r ab : =a, b Def.
[1] è pertanto il simbolo d'una classe di classi di punti, non illusoria in virtù delle cose precedenti:
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<!-- DOPO AVERLE INSERITE NEL POSTO GIUSTO, CANCELLARLE
(") <ref>Ai quali (seguendo in questo il DEDEKIND ed altri) ascriveremo altresì le proposizioni primitive sul ''numero intero positivo'' — come ad es. il principio d' ''induzione'' (o, piuttosto, di ''deduzione'') completa —
(*)
▲(") <ref>Ai quali (seguendo in questo il DEDEKIND ed altri) ascriveremo altresì le proposizioni primitive sul numero intero positivo — come ad es. il principio d'induzione (o, piuttosto, di deduzione) completa — poichò non par guari possibile alcuna scienza deduttiva senza il loro concorso. — Questa comunanza di assiomi (è noto che l'Analisi pura non ha postulati suoi propri, se tali non siano i principi sul numero (int. pos.) e sull'idea di successivo ad un numero) è una conferma della solidarietà esistente fra le discipline analitiche e geometriche.
(") <ref>Questa proposizione, equivalente al prodotto logico di (VII) e (IX), teneva luogo dapprima (m.1, § 2) a questi postulati : la sua scomposizione in (VII) e (IX) trii fa poi suggerita dal sig. Dott. A. PADOA.</ref>
("") <ref>Parola da me proposta per rendere il tedesco « Schein » nel senso di
=-"r , a Al Def.
La classe [2] è, come la [1], una classe di classi di punti: [2] e KB[0]; ma non è anche detto che essa contenga individui, cioè che sia r e [1] . a e [O] r a A ; ciò per altro risalterà dal postulato (XI). È poi facile a vedersi, che nn individuo qualsivoglia della classe [2] non può esser nè retta, nè punto ; e viceversa.
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